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Sallusti e Putin: cosa succede se l'Italia si tira fuori dalla guerra

Alessandro Sallusti
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Oggi è il Giorno della Memoria, il giorno cioè in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto. E che cosa è stato l’Olocausto del popolo ebreo? Tante cose, ma prima di tutto è stata la conseguenza della scelta dissennata dei paesi Europei di lasciare mano libera a un dittatore di scorrazzare con i carri armati e i cannoni per l’Europa stessa con la scusa di liberare etnie tedesche, dapprima i Sudeti in Cecoslovacchia, dalla presunta oppressione di altri stati. Ecco, la mancata fermezza di Gran Bretagna, Francia, e Italia alla conferenza di Monaco del 1938 nei confronti di Hitler, per paura di una guerra e delle sue conseguenze economiche, ha innescato una escalation di barbarie che ha portato all’Olocausto.

 

 

 

A tal proposito vale la pena di ricordare – riecco la memoria - la celebre frase di Churchill, in quel momento all’opposizione nel suo paese e contrario a dare mano libera a Hitler: “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra, hanno scelto il disonore e avranno la guerra”. Insomma, nel Giorno della Memoria vale la pena di usarla la memoria e ricordare che dalla notte dei tempi la storia si ripete sempre secondo gli stessi schemi perché la storia non è fatta dalla tecnologia ma dagli uomini. Quindi, anche volendo usare tutto il cinismo possibile nei confronti del popolo ucraino, non c’è alcuna certezza che Putin sazierà con Kiev la sua fame di imperialismo.

 

 

 

 

Le analogie tra quello che sta succedendo oggi e quello che è successo nel 1938 sono impressionanti, la differenza fondamentale è che, almeno fino ad ora, l’Europa non ha scelto il disonore. Una scelta certamente non priva di conseguenze anche economiche. Ma attenzione: nessuno si illuda che se l’Italia si chiamasse fuori dalla crisi ucraina caro-energia e inflazione sparirebbero per incanto, la guerra continuerebbe esattamente allo stesso modo provocando le medesime conseguenze economiche.

 

 

 

 

Solo che in più dovremo pagare dazio, e che dazio, per essere usciti dall’alleanza atlantica che non è solo militare ma soprattutto economica e commerciale. Forse oggi è davvero il caso di accendere la memoria, dalla storia possono venire spunti più interessanti e importanti di quelli che offre la cronaca. 

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