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Pd, Alessandro Sallusti: come ubriachi sotto al lampione

Alessandro Sallusti
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Sotto un lampione c’è un ubriaco che sta cercando qualcosa. Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa abbia perduto. «Ho perso le chiavi di casa», risponde l’uomo, ed entrambi si mettono a cercarle. Dopo aver guardato a lungo, il poliziotto chiede all’uomo ubriaco se è proprio sicuro di averle perse lì. L’altro risponde: «No, non le ho perse qui, ma là dietro», e indica un angolo buio in fondo alla strada. «Ma allora perché diamine le sta cercando qui?». «Perché qui c’è più luce!». Un amico molto addentro alle questioni del Pd mi ha segnalato questa storiella come metafora di quello che sta succedendo nella sinistra italiana. La storiella è conosciuta come “il paradosso del lampione“ ed è raccontata dal sociologo americano Paul Watzlawick nel libro “Istruzioni per rendersi infelici” edito quarant’anni fa. 

Ecco, il problema del Pd è che sta cercando la sua identità persa ormai da molto tempo là dove non può esserci. Si aggira infatti tra Ong compromesse con i trafficanti di essere umani; si innamora del primo Soumahoro che passa solo perché di pelle nera senza chiedersi da dove arrivi la sua ricchezza; prova a fare da sponda a un terrorista anarchico, Alfredo Cospito, confondendo il garantismo con gli interessi della mafia; si butta a capofitto nel transgender come se dalle battaglie di genere dipendesse il futuro del paese. Ovviamente così facendo la sinistra non cava un ragno dal buco, ma non importa perché i giornali e le tv amiche illuminano la scena come se lì e solo lì da un momento all’altro la chiave di casa potesse magicamente saltare fuori. 

 

Tempo perso, quella chiave, se ancora esiste, è altrove, in luoghi che il Pd non frequenta da tempo per paura di dover fare i conti con i propri errori. E allora ecco che scatta un isterico e violento meccanismo di autoassoluzione: se la chiave non salta fuori non è certo colpa nostra che siamo nel giusto, la colpa è delle destre che l’hanno nascosta o se la sono fregata, degli italiani ingrati e distratti. E quindi giù- sta accadendo in queste ore - con il manganello politico e mediatico a seminare zizzania e divisioni, a provare a innescare dubbi nel fronte avversario. Ma per quanto facciano, restano come l’ubriaco sotto il lampione a cercare una cosa che non c’è più: la fiducia e il rispetto degli italiani.

 

 

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