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Bertinotti e "l'eredità D'Urso": il tesoretto nella casa del comunista

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Fausto Bertinotti è finito al centro dei problemi familiari di Mario D’Urso, avvocato, senatore, banchiere, dirigente d’azienda e molto altro. I due erano amici e nel 2015, anno della morte di D'Urso, quest'ultimo avrebbe deciso di destinare all’ex leader della sinistra una parte della propria eredità, compresi un paio di quadri originali di Andy Warhol che raffigurano Mao Tsé-Tung. Un altro invece, secondo la versione di Bertinotti, D'Urso glielo avrebbe donato in vita.

 

 

 

I problemi nascono dal fatto che oggi la signora Nikki Kay Carlson è riuscita a dimostrare in tribunale di essere la figlia biologica di Mario D’Urso. Otto anni fa invece, alla morte dell'uomo, lei non era ancora stata riconosciuta come tale. Si sarebbe avvicinata a lui negli ultimi mesi della sua vita. La donna, americana, è cresciuta in orfanotrofio e poi è stata affidata a una famiglia adottiva. Adesso, però, come si legge sul Fatto Quotidiano, si starebbe facendo delle domande sull’eredità del padre, con l'intenzione di portarla via a chi ne ha goduto in questi anni.

 

 

 

“Farò quello che mi dicono di fare – ha commentato Bertinotti, raggiunto al telefono dal Fatto –. Ma uno dei quadri di Warhol mi fu regalato da D’Urso di persona e mi sembra complicato considerarlo da restituire”. Alla domanda sul valore di quei quadri, invece, Bertinotti ha risposto: "Non li ho mai fatti valutare, ma lo si può facilmente scoprire”. A tal proposito, il Fatto scrive: "Sei anni fa, una serigrafia di Warhol sempre raffigurante Mao fu battuta all’asta per 12 milioni. Tanto per avere idea dell’ordine di grandezza".

 

 

 

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