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Pd, la vergogna per i "patrioti": l'ultimo insulto a Bologna

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La giunta comunale di Bologna ha deciso di cancellare il termine “patriota”, tanto caro alla destra e in particolare ai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, dalla toponomastica cittadina. Da ora in poi tutti i sottotitoli delle targhe dedicate alle donne e agli uomini che hanno preso parte alla Resistenza riporteranno la parola “partigiano/a”. Una scelta dai forti connotati politici, che sta facendo discutere ma che è stata difesa a spada tratta dall’assessore Simone Borsari. 

 

 

“Non c’è alcun secondo fine - ha dichiarato al Corriere della Sera - tutto nasce dalle tante segnalazioni dei cittadini che chiedevano lumi su questi sottotitoli. Ci abbiamo lavorato un anno arrivando alla conclusione che uniformare era la cosa migliore. Continuiamo a prenderci cura delle radici antifasciste della città e preservare la memoria di coloro che persero la vita per ridare dignità all’Italia”. In totale si tratta di un’ottantina di sottotitoli dei toponimi cittadini che verranno uniformati secondo le nuove direttive. 

 

 

Lo storico Luca Alessandrini è stato molto critico nei confronti della giunta comunale di Bologna. “Eliminare il termine ‘patriota’ - ha spiegato al Corriere della Sera - è un regalo alla destra. Il termine ha radici profonde nella sinistra risorgimentale che voleva una patria basata sui principi della rivoluzione francese, mentre la destra era reazionaria e aveva la casa dinastica. Detto che il fascismo cercò di appropriarsi del Risorgimento, Garibaldi, patriota per eccellenza, è un mito della sinistra da qui le Brigate partigiane. Nella guerra di Liberazione il patriota esiste eccome”. 

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