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Berlusconi, Sgarbi e l'incontro top-secret: "Cosa mi ha detto su De Benedetti"

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Tra Vittorio Sgarbi e Silvio Berlusconi c'è una lunga amicizia. A dimostrarlo l'incontro prima che il leader di Forza Italia venisse ricoverato al San Raffaele di Milano. Proprio con il Cav il sottosegretario alla Cultura ha discusso dell'ultima sparata di Carlo De Benedetti (l'imprenditore ha definito "demente" Meloni e il suo governo): "Ne ho parlato dieci giorni fa con lui, ed era infastidito, il rapporto tra i due rimane di grande tensione. E mi ha detto: aspetto i soldi che gli ho dovuto dare per la Mondadori...".

 

 

Ospite a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Sgarbi ammette di aver "accolto la sua eredità rispetto a quello che sarà il futuro. Non ne uscirà un Berlusconi politico ma un Berlusconi uomo, lui ha una profonda antipatia per la politica, la sua categoria preferita è l'amicizia". Su come il Cavaliere tornerà in campo, il critico d'arte non ha dubbi: "Ora comincia un passaggio storico: Berlusconi si occuperà più della famiglia che dalla politica. Dieci giorni fa m'ha detto che vorrebbe fare un partito Repubblicano ma ha aggiunto: 'a 90 anni non potrò certo candidarmi io'. Questa cosa, ora comincia un passaggio storico ora io credo che lui debba occuparsi di se stesso". 

 

 

La fatidica domanda però è un'altra: chi raccoglierà il suo testimone: "Non c'è un erede politico ma certamente uno che ha l'intelligenza e le caratteristiche per fare una parte del genere è Matteo Renzi. Solo che lui sconta un'antipatia popolare, però è molto sveglio ed intelligente". 

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