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Matilde Celentano, la "lady 70%" di Latina che "spappola" il Pd

Salvatore Dama
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Sondrio, Latina, Imperia, Treviso e forse Pisa. Sono questi i Comuni dove il centrodestra vince al primo turno. In alcuni casi confermando il sindaco uscente, in altri strappando l’amministrazione alla sinistra. In generale non c’è stato il cosiddetto “Effetto Schlein”. Così come era stato per le Regionali di febbraio, l’opposizione parlamentare non sfonda nei turni amministrativi. E l’alleanza di governo al momento si tiene stretti i suoi elettori.

Con ordine. A Sondrio il dato parziale ci dice che il candidato del centrodestra Marco Scaramellini è in vantaggio sul suo rivale Simone Del Curto: 59,5 la percentuale del primo, il 37 quella del secondo. Scaramellini, seguendo questa tendenza, finirà per essere eletto al primo turno. Per quanto riguarda le liste, arriva prima quella del candidato sindaco (21 percento), quindi la Lega (9,3) che supera Fratelli d’Italia (8,7). Il tutto mentre in serata sono ancora da scrutinare più della metà delle sezioni.

A Latina è un vero e proprio exploit per Matilde Celentano. A spoglio ancora aperto, la candidata del centrodestra è al 70%. Damiano Coletta, competitor scelto dal Partito democratico, è fermo al 29,9. Distanza siderale. Tanto che Coletta, senza attendere i risultati finali, telefona all’avversaria per ammettere la sconfitta.

«Per la prima volta nella storia di Latina, la città ha scelto una donna sindaco», dichiara Celentano, «voglio condividere questo risultato con tutte le donne della mia città. Abbiate la forza di credere nelle opportunità, ve lo meritate». Arrivano anche i complimenti da Fratelli d’Italia, che a Latina ottiene un rotondo 32%. «Dopo anni di immobilismo e di paralisi amministrativa finalmente Latina, la seconda città del Lazio, torna a essere governata dal centrodestra», commenta la deputata Chiara Colosimo, «un altro grande successo per la classe dirigente di FdI che, oltre che a confermarsi primo partito, ha avuto il merito di esprimere un candidato di alto profilo».

 

Qui Imperia. Dove Claudio Scajola si conferma sindaco al primo turno con un consenso superiore al 60%. L’ex ministro ha imposto ai partiti del centrodestra più la Lista Toti e l’Udc di rinunciare ai simboli per stare al suo fianco. Scelta che effettivamente ha pagato. E ora l’ex sindaco comincia il suo quarto mandato, battendo il poliziotto Ivan Bracco, sostenuto dal centrosinistra, l’uomo che per sei volte ha indagato su Scajola. «Abbiamo vinto 6-0», ha commentato Scajola usando la metafora tennistica, soddisfatto anche per l’affluenza. «Devo ringraziare tutti coloro che mi hanno votato, che hanno votato le mie liste, i candidati, che hanno capito che bisogna andare avanti insieme per riuscire a far crescere questa città».

Per Scajola si tratta di «una riconferma che premia il lavoro svolto in questi cinque anni e, mi piace dire, premia la scelta che abbiamo fatto: non sigle di partiti, non interferenze di segreterie di partiti ma la piena autonomia per gestire questa città e portarla ancora avanti».

Treviso, invece, si conferma un feudo leghista. Il partito di Matteo Salvini riconquista il Comune al primo turno con Mario Conte. Quando si è alla metà dei voti scrutinati, il candidato del centrodestra è avanti con il 64% dei consensi, inseguito da Giorgio De Nardi con il 27%. «Sembra che la Lega sia 17-18% e Fratelli d’Italia all’11-12%», dà i primi risultati il candidato sindaco, «ma mancano ancora molte sezioni, attendiamo fiduciosi». Il Carroccio va forte e si riprende ciò che aveva perso alle elezioni politiche. Ancora il primo cittadino Conte: «Sapevamo che i nostri elettori sarebbero tornati a fronte di un progetto credibile come quello che abbiamo messo in campo». Resta l’incognita Pisa a completare eventualmente il quadro. «Netta vittoria del centrodestra al primo turno delle amministrative», commenta Giovanni Donzelli (FdI), «il centrosinistra al primo turno non strappa alcun comune capoluogo al centrodestra, cosa che invece avviene a parti invertite, a Latina».

 

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