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Meloni da Porro: "Non sono Italia spaghetti e mandolino, non mi faccio fregare"

Giorgia Meloni

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"Penso e spero di avere un vantaggio, il tempo. Sono a capo di una maggioranza solida, mi do cinque anni di orizzonte, questo vuole dire che non sto governando guardando al consenso immediato, e posso permettermelo". Giorgia Meloni, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Rete 4, nella puntata del 5 giugno, descrive così il suo orizzonte e spiega che "quando si ha questa fortuna si possono fare scelte che magari nell’immediato comprimono il consenso ma che, se ne sei convinto, sai che nella lunga distanza verranno lette per quello che erano". "Questo - riprende il presidente del Consiglio - è il motivo per cui spero di poter lasciare in eredità a questa nazione altri governi come questo, cioè che hanno un orizzonte di legislatura, perché è l’unico modo serio per prendere le decisioni giuste".

 

 

Meloni non si nasconde che "ci sono delle cose che nell’immediato oggi possono impattare sul consenso" ma confida anche che "non me ne preoccupo, perché sono certa che sulla media e lunga distanza i risultati del lavoro paziente che stiamo facendo si vedranno". Il profilo di un Paese che Meloni tratteggia così, guardando alla necessità di risolvere questioni "in un sistema multilaterale e globalizzato" dove occorre "lavorare innanzitutto sul piano internazionale, perché nessuno può pensare di fermare il vento da solo con le mani" e dove quindi "le relazioni sono importanti, e la collaborazione richiede credibilità, affidabilità e serietà. Se faccio un accordo, dico una cosa e la faccio. Io - rivendica - non sono l’Italia spaghetti e mandolino che dice di sì e sorride nelle foto, e poi si fa fregare tutto o prova a fregarti". "Io - ribadisce - voglio un’Italia che cammina a testa alta nella storia e credo che con questa capacità di stringere rapporti si portano i risultati". 

 

 

"All’estero mi sono divertita un paio di volte", rivela ancora il premier: "Ricordo che a Sharm el Sheikh incontrando il presidente del consiglio europeo gli ho chiesto: non sei stupito che io non sia verde e che non abbia le antenne? Chiaramente l’impressione che ho avuto io è che siamo stati figli un po' del racconto che avevano letto e che invece trovandosi una persona normale e seria siano rimasti colpiti".  

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