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Open Arms, Salvini umilia Richard Gere: "Chiamerò pure mia mamma"

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Matteo Salvini risponde con una battuta a Richard Gere che ha detto in una intervista al The Guardian di essere pronto a testimoniare contro di lui nel processo Open arms in corso a Palermo. Se "il 15 settembre verrà Richard Gere", ha datto il vicepremier ospite di Bruno Vespa al Forum in Masseria, "chiamerò anche la mia mamma che era molto appassionata di cinema. Noi risponderemo con Lino Banfi", ha ironizzato il leader della Lega. 

Mes - "Condivido assolutamente la posizione equilibrata e soft di Giorgia Meloni sul Mes. Poteva essere utile anni fa, ora ha perso qualsiasi vantaggio e appeal; dobbiamo fidarci del nostro Paese senza percorrere avventure che non sappiamo dove ci portano. Non è utile, conveniente e vantaggioso, non lo è per l’Italia, non lo è per l’Europa", ha aggiunto Salvini: "Abbiamo il Pnrr e i Btp italiani", "saranno anni positivi". 

Pnrr - "Ci sono Paesi che hanno chiesto i fondi del Pnrr che hanno forti problemi, noi spenderemo tutto e spenderemo bene, sia con grandi interventi che con quelli di taglia piccola per fare appartamenti, asili nido riconvertire fabbriche. Sono in corso 159 interventi di riqualificazione urbanistica sui quartieri popolari, alcuni da 80 milioni altri da 10, però sono tutti fondamentali, sto chiamando uno per uno i sindaci per sapere a che punto sono le opere", ha spiegato il ministro delle Infrastrutture a Vespa. "L’obiettivo al Mit è spendere 60 miliardi, se qualcuno non riesce a spendere tutti i soldi e ne danno 5 o 6 miliardi al nostro ministero noi li spendiamo".

Ponte sullo Stretto - "Se tutto va come deve andare in un paese normale, nell’estate 2024 penso all’apertura dei cantieri, magari a primavera avanzata, diciamo come per la moda, primavera-estate", ha annunciato Salvini. Questa opera, da sola, "non risolve nulla, adesso sono in lavorazione cantieri per 28 miliardi in Sicilia e 28 in Calabria, adesso l’argomento che ’fai il ponte ma non le infrastrutture' non regge più", ha precisato. Insomma, il Ponte sullo Stretto, "prima poteva essere una cattedrale nel deserto, oggi non più. Spero che la politica non si divida, come per esempio è successo con la Tav".


 

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