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Serracchiani, l'ultimo attacco al veleno: "I ministri si dimettono per meno"

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"Non sono indagata", va ripetendo da giorni Daniela Santanchè. Ma alla sinistra poco importa. Ecco allora che c'è già chi la vuole far dimettere da ministro del Turismo. Come Debora Serracchiani, che contesta l'informativa che terrà l'esponente di Fratelli d'Italia. "Premesso che abbiamo dovuto faticare non poco per costringere la ministra a venire in Parlamento, non siamo contenti anche perché l’informativa in Senato prevede il suo intervento, un intervento per gruppo, nessun contraddittorio e nessun voto. Peraltro la maggioranza ha negato la possibilità di discuterne anche alla Camera", attacca la dem raggiunta dal Corriere della Sera.

 

 

A suo dire, il timore è che la Santanchè non risponda a tutti gli interrogativi. "Da quanto ci consta saremmo di fronte a un certo modo, si direbbe disinvolto, di gestire delle imprese, ad ambigui rapporti con fondi stranieri, a testimonianze di dipendenti lasciati senza stipendio e Tfr, a fornitori non saldati, a un debito verso lo Stato e a chiarimenti necessari sull’uso dei fondi Covid destinati agli ammortizzatori sociali. Inchieste della Procura in corso. Difficile che di fronte a tutto questo, basti un compitino e incredibile che ancora nulla sia stato chiarito".

 

 

Ecco allora che la Serracchiani va dritta al punto: "Noi le abbiamo chiesto di venire in Parlamento, di fare chiarezza e fornire tutte le necessarie informazioni. È suo dovere e anche suo diritto. È ministra della Repubblica e deve servire il Paese con disciplina e onore come previsto dalla nostra Costituzione. Pare evidente però che in un Paese normale, i ministri si dimettano per molto meno". 

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