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Sondaggi, da Ghisleri a Pagnoncelli: dove è arrivato il centrodestra, cifra choc

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Non c'è concorrenza quando si tratta di sondaggi: il centrodestra rimane saldamente in testa. Lo confermano tutte le rilevazioni, che si tratti di Alessandra Ghisleri, Ilvo Diamanti o Nando Pagnoncelli. Se, infatti, si sommano le percentuali attribuite alla coalizione al governo, ci si colloca solitamente sopra il 45 per cento. E gli impercettibili cambiamenti avvengono tutti all'interno della maggioranza. Ma non solo. Come ricordato da ItaliaOggi, il 45 per cento e rotti è un livello che permette all'esecutivo di vivere in tranquillità.

 

 

Al momento almeno. "Infatti - si legge -, esso può permettere di ottenere la quota di seggi necessaria, ma non costituisce la maggioranza dei voti popolari". A riguardo, comunque, il centrodestra sfrutta la legge elettorale. E con questa la quarta gamba: Noi moderati, rimasta sotto l’1 per cento necessario per non disperdere i voti ottenuti.

 

 

Il partito di Maurizio Lupi non è la sola garanzia. Basta pensare che ad assicurare lunga vita al governo ci pensano proprio le opposizioni, incapaci nel rendersi compatte. Prima di Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, anche Carlo Calenda ha chiuso all'ipotesi. "Possibili convergenze occasionali, ma il campo largo non esiste". Troppe le differenze per l'europarlamentare: "Questo è quello che pensiamo. E questo è ciò che continueremo a portare avanti finché gli italiani non realizzeranno che vengono presi in giro da trent'anni da gente incapace di gestire un chiosco per le granite, che parla solo di destra e sinistra. Altro che campi larghi".

 

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