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Forza Italia, Istituto Piepoli: dove andranno i voti azzurri entro un anno

Silvio Berlusconi

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Farà bene a stare con i piedi per terra Matteo Renzi se immagina di poter contare sui voti degli orfani di Berlusconi per tentare l'impresa alle prossime Europee. Perché sì è vero che Forza Italia, dopo essere cresciuta di un punto nei sondaggi sulla scia emotiva della scomparsa di Silvio Berlusconi, ora sta perdendo consensi. Ma questo non vuol dire che l'emorragia porti ossigeno alla sua creatura Italia Viva.

Ne è certo Livio Gigliuto, Sociologo e Presidente Esecutivo dell'Istituto Piepoli, che ha commentato a Ombibus (La7) l'ultimo sondaggio realizzato: "Questa settimana c'è ancora una flessione di Forza Italia che torna ai livelli dell'8%. Era stato un po' più alto, aveva sfiorato il 10%, ma adesso siamo tornati alla sua dimensione normale, cioè di partito rilevante ma sotto il 10%". "Questo 8% è in gran parte legato a Silvio Berlusconi", spiega Gigliuto: "almeno una metà di quegli elettori sono effettivamente affezionati alla figura del Cav e per quello lo votavano. Ma è difficile che possano trasferirsi da un'altra parta nel giro di un anno". 

 

 

"È molto improbabile che possa succedere", puntualizza il presidente dell'Istituto Piepoli, "soprattutto perché il vero flusso che si può attivare da Forza Italia non va verso Azione o Italia Viva perché è notorio che gli elettori di Forza Italia sono di centro destra che quindi vogliono votare un partito di centro destra o in alternativa non votare. Per questo non sono favorevoli a un trasferimento verso Renzi e Calenda che vengono considerati esponenti di sinistra e comunque dell'altra parte". "Quindi", conclude Gigliuto, "è improbabile che il flusso si attivi. Al massimo un pezzo dell'elettorato azzurro potrà andare verso Fratelli d'Italia, ma non credo che possa essere così rilevante da mandare Forza Italia sotto il 4-5%". 

 

 

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