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Elly Schlein, "vanno via dal Pd? Cosa preferisco": tragico autogol

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Spallucce di fronte a chi lascia il Pd e una raffica a tratti sconcertante di slogan e "letture". Elly Schlein, intervistata dal Corriere della Sera, conferma lo stato confusionale in cui versa il Partito democratico. Nel giorno dell'anniversario della strage di via D'Amelio in cui nel 1993 persero la vita il magistrato antimafia Paolo Borsellino e 5 agenti della sua scorta, la segretaria prova a cavalcare la polemica strumentale contro la premier Giorgia Meloni, che sulle stesse pagine del Corsera conferma l'impegno senza se e senza ma contro Cosa Nostra: "Si spacciano come liberali, ma poi nella maggioranza c'è chi vuole indebolire alcuni presidi di legalità e gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, dall'innalzamento del tetto al contante, alle modifiche al codice degli appalti", accusa la Schlein puntando il dito contro Matteo Salvini e non solo. "La preoccupazione è comprensibile, se si vuole andare a ritoccare strumenti come il concorso esterno che hanno una valenza giurisprudenziale nel contrasto alle mafie e che sin qui hanno dimostrato la loro efficacia". 

 

 

 

E ancora, veleno sulla ricostruzione in Emilia Romagna post-alluvione. "Dopo le passerelle delle prime settimane il governo non sta trovando le risorse per famiglie e imprese. Non ci sono stanziamenti e sulla nomina del commissario il governo ha perso un sacco di tempo. Sembrano più interessati alla conquista della Regione che alla ricostruzione", è la versione della Schlein, con il Pd rimasto a bocca asciutta dopo aver cercato di imporre come commissario alla ricostruzione il governatore in carica Stefano Bonaccini, a cui il governo ha invece preferito il generale Figliuolo

 

 

 

Capitolo Pd: si dice che gli avversari interni intendano sfiduciare la segretaria nel caso in cui alle Elezioni europee del 2024 il partito non raggiunga il 20%. "Dopo il congresso - spiega Elly - abbiamo riportato il partito a essere la prima forza di opposizione, saldamente sopra il 20 per cento e possiamo riconquistare la fiducia di tanti che si erano allontanati. Mi sembra un bel balzo in avanti, visto che partivamo dal 15 per cento". Attesa a Cesena alla convention di Bonaccini, Schlein si dice sicura che il governatore, da lei sconfitto alle primarie, non farà una sua corrente: "No, non ho questo timore. E' normale che in un grande partito plurale convivano sensibilità diverse, ma è il motivo per cui facciamo i congressi. A me la responsabilità di tenere assieme il partito valorizzando il pluralismo, ma senza venire meno alla linea politica che ha vinto il congresso. Poiché Bonaccini aveva detto più volte di non voler creare nuove correnti, non penso sia questo il suo obiettivo". "Noi - aggiunge - ci candidiamo per vincere le Europee e siamo l'unica forza politica che non ha mai avuto ambiguità sull'Ue. Ricordo che quando la Meloni fondò anni fa il suo partito chiedeva l'uscita dall'euro". Quanto alla battaglia per il salario minimo "è inaccettabile che la destra volti la faccia da un'altra parte. Il salario minimo è una misura su cui le opposizioni hanno unito le forze per chiedere che non si scenda sotto i 9 euro l'ora, altrimenti è sfruttamento e non può essere legale. L'emendamento soppressivo non è un dispetto a noi, vuol dire calpestare i diritti di tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che, dai dati Istat, sono poveri anche se lavorano".

 

 

 

Su Giuseppe Conte e un'alleanza con il Movimento 5 Stelle, la Schlein glissa consapevole di quanto sia scivolosa la questione: "A me ora interessa rilanciare il Pd. Dopo il congresso siamo impegnati a ricostruire una identità chiara, coerente e a ricostruire una credibilità della nostra proposta. Poi continuiamo a essere molto unitari e a cercare convergenze con le altre forze che sono interessate a costruire l' alternativa alla destra". "Al salario minimo - aggiunge la segretaria - possono seguire le battaglie per la sanità pubblica e l'attuazione del Pnrr, occasione irripetibile per l'ammodernamento del Paese. Purtroppo rischiamo di perdere le risorse".

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