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Silvia Sardone, minacce-choc: "Ti decapitiamo, attenta a tuo figlio"

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"Giuro che ti decapitiamo", "Ti aspettiamo sotto casa tua", "Molestiamo tuo figlio", "Devi bruciare". In gergo si chiama shitstorm l'ondata di odio via social che si è scatenato contro l'europarlamentare della Lega, Silvia Sardone rea di non piacere al rapper Baby Gang che con un video condiviso sui social, dove ha un enorme seguito, si è scagliato contro l'eurodeputata e contro il vicepremier, nonché ministro dei Trasporti e dell'Interno, Matteo Salvini.

Le minacce, ha spiegato la Sardone in una nota denunciando le violenze social ricevute, "provengono per la maggior parte da giovani ragazzi di origine straniera e probabilmente di seconda generazione". Due le cause scatenanti per l'europarlamentare leghista: "le minacce del trapper di Baby Gang di qualche giorno fa e le mie posizioni sul velo islamico". Posizioni dalle quali l'agguerrita Sardone non intende indietreggiare. "Continuerò a dire chiaramente che il velo islamico non è simbolo di libertà ma di sottomissione, che le moschee abusive vanno chiuse, che l’islamizzazione in Europa è un pericolo, che anche nelle nostre periferie si stanno creando ghetti che, in prospettiva, possono diventare simili ad alcune aree di Francia e Belgio", ha ribadito l'esponente del Carroccio.

La Sardone sostiene inoltre di essersi ormai, purtroppo, abituata a questo odio ne suoi confronti, avendo negli anni denunciate svariate minacce. "Da tempo ne ricevo per i miei interventi sull’islamizzazione dell’Europa, sulle moschee abusive, sul velo, sulle donne sottomesse per motivi religiosi. Questa volta si è aggiunto anche un odio nato dal sostegno di tanti giovani verso il “cattivo maestro” Babygang e le sue farneticanti accuse a me e Salvini". "Non sono comunque metodi che possono mettermi paura", ha chiuso la nota Silvia Sardone.

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