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Elly Schlein, balletti e spogliarello: il Pd resta in mutande

Brunella Bolloli
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L’insostenibile pesantezza del Pd ha stancato pure i suoi militanti, donne e uomini che vedevano nella 37enne Elly Schlein l’emblema del riscatto dopo tempi vissuti così così, tra batoste elettorali, alleati che hanno preferito tagliare la corda e questione femminile mai risolta. Ora, sarà il caldo di luglio o sarà che la svolta annunciata per ora non si è vista, l’estate militante della segretaria può però contare sul “caso-tinozza”, vale a dire sul numero in stile burlesque messo in scena domenica sera da Loretta Pompili, 67enne esponente della segreteria comunale del Partito democratico di Rimini.

Un spettacolo che ha avuto il merito almeno di movimentare il dibattito interno, anche se con la consueta dose di moralismo e ditino alzato. Alla compagna Loretta, evidentemente, l’intraprendenza non manca e neppure l’autoironia. L’altra sera, chissà cosa le è preso, ha voluto esibirsi nientemeno che sul palco della Festa dell’Unità al parco della Cava, poco fuori città, come una ruspante Dita von Teese per nulla imbarazzata nel rimanere senza veli di fronte a tante persone intente a mangiare salamella e gnocco fritto.

 

 

 

VINO ROSSO

Certo, quello nella tinozza non era champagne come nei veri spogliarelli tv, bensì un amabile Lambrusco “della casa”, e la performance non si è conclusa con un nudo integrale (come avrebbero forse sperato alcuni), ma la signora è rimasta con uno strategico bikini color carne che da lontano poteva ingannare: una scelta tattica, che dava l’effetto vedo-nonvedo ed è servita pure a evitare denunce. La vicenda ha comunque scatenato un patatrac, soprattutto all’interno del Pd, con la segretaria locale dei dem, Fiorella Zangari, «molto perplessa perché non si è capito il senso dell’esibizione». Ovvio: con il salario minimo c’entrava niente.

L’ex dirigente della Regione Emilia Romagna, che al Resto del Carlino ha dichiarato di essere «single, senza figli, uno spirito libero allergico ai bacchettoni», ha motivato così il suo balletto sexy con immersione nella minivasca di vino: «L’ho fatto per rivendicare il diritto di essere donne con l’ironia e il piacere di mostrare il proprio corpo, contro la violenza e il sessismo». La rossa Loretta, additata come la compagna che l’ha fatta grossa «e adesso chissà cosa ci dicono da Roma», in realtà voleva mandare un messaggio anche politico, in primis alle donne della sinistra che a volte si prendono troppo sul serio, osi censurano, oppure si lanciano in battaglie che non servono ad aumentare la considerazione che gli altri hanno di loro.

Ha sbagliato? «L’errore è stato quello di non avvertire nessuno degli organizzatori prima e di non avere spiegato al pubblico il senso della mia esibizione. Ma nessun passo indietro». Pompili rifarebbe tutto. E basta la sua determinazione a far cessare le polemiche attorno ala Festa dell’Unità, storica kermesse dei democratici dove ogni estate si ritrova il popolo di chi si è autoproclamato moralmente superiore attorno a dibattiti impegnati, interviste dei leader, stand di libri (di area), e ora, anche, numeri di burlesque. Lo scandalo della tinozza è così scemato nel corso di poche ore. Non perché ci sia stato un via libera della Boldrini o delle inflessibili parlamentari dem attente alla questione femminile, ma perché il gesto di Loretta non è da condannare. Infatti il sindaco di Rimini, il dem Jamil Sadegholvaad, si è schierato con l’intraprendente volontaria e le sue 67 primavere, vissute da quarantenne. «Perché non accettare finalmente il fatto che la vita è fatta anche di leggerezza, di cose buffe, di ironia?», chiede.

 

 

 

L’ASTERISCO
Anche con questo spirito va letta la critica mossa da Anna Paola Concia, ex parlamentare Pd, al manifesto dei Radicali per una nuova legge sull’aborto, in cui campeggia la scritta “Una legge per tutt*". Con quell’asterisco che fa infuriare chiunque si opponga alle follie di un linguaggio che discrimina anziché unire. «Ma smettetela per favore che state facendo un danno incalcolabile al diritto alla interruzione volontaria di gravidanza delle donne, di tutte quelle donne che come me hanno lottato per voi!!», si è sfogata Concia.

Già perché adesso la sinistra preferisce parlare di “persone con l’utero”, invece che di donne. Meno male che poi c’è Loretta Pompili, 67 anni, che si spoglia alla Festa dell’Unità e con una mossa lascia tutti sen za fiato.

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