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Elly Schlein, i primi 5 tragicomici mesi: per cosa si è "distinta"

Alessandro Gonzato
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Sotto l’armocromista niente. Elly va ai 300 all’ora, ma è il costo di chi le abbina i vestiti. Oggi sono cinque mesi che la Schlein guida il Pd, e la macchina è inchiodata: Elly è al volante dal 12 marzo quando la Supermedia dei sondaggi Youtrend/Agi dava i Dem al 18,8%, ora al 20,1, solo un punto in più del disastroso Letta un anno fa alle elezioni. Strano, perché nella prima conferenza stampa, ad aprile, Elly aveva delineato con chiarezza il percorso: «Ci piace portare il Pd verso un futuro che, anche grazie alle nuove norme europee, sempre di più investa e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare». Tarapìa tapióco come se fosse antani, la Supercazzola prematurata con dominus vobiscum blinda? Vabbè, poi Elly si è messa in carreggiata: al Gay Pride di Milano, era giugno, è salita sul carro con l’onorevole dem Alessandro Zan e ha iniziato a cantare a squarciagola: “Ho visto lei che bacia lui/Che bacia lei, che bacia me/Mon amour, amour, ma chi baci tu?/Io farò una strage stasera/Ballo tra le lampade a sfera/Lei piace sia a me che a te”. «Non ci hanno visto arrivare», aveva festeggiato la sera della vittoria alle primarie Dem contro Stefano Bonaccini, il quale ci ha impiegato nulla a farle terra bruciata, tra spifferi e correnti di partito, e non è stata questa grande impresa.

 


In Italia impazza l’inflazione? Elly punta sull’utero in affitto, mettendo in fuga i moderati del partito. Le banche spaventano gli italiani? Schlein si batte per «i diritti Lgbt», la legalizzazione della cannabis e «la tassa di successione progressiva». Salgono i reati commessi dagli immigrati irregolari? La segretaria del Pd ne chiede di più, di immigrati. C’era la Schlein contro l’aiuto militare all’Ucraina. Poi c’è stata la Schlein del «pieno supporto all’Ucraina anche con l’invio di aiuti militari». Infine c’è Elly che chiarisce: La guerra? «Il nostro pieno supporto all’Ucraina non è mai stato in discussione, ma credo che la sinistra debba continuare a perseguire un mondo di pace, un futuro di pace, mobilitarsi in questa direzione chiedendo all’Unione Europea un forte impegno e anche un forte protagonismo politico diplomatico». Blinda la supercazzola con lo scappellamento a destra e a sinistra come se fosse di pentolone direbbe il Perozzi in “Amici Miei”. Il termovalorizzatore di Roma? «Ereditiamo scelte già fatte ma non è sul terreno delle scelte già fatte che noi vogliamo costruire, a partire dalla piattaforma congressuale».

 


L’Emilia Romagna finisce alluvionata e la Schlein che per due anni da vice di Bonaccini ha avuto la delega al Clima e doveva occuparsi di dissesto idrogeologico dà la colpa alla Meloni. In effetti doveva pensarci l’allora deputata di Fdi a costruieq,r re le 12 vasche d’espansione che avrebbero lr, limitato il disastro. Ieri è bastato che il viceministro Galeazzo Bignami glielo ricordasse (confondendo solo il ruolo di vicegovernatore con quello di assessore), che Elly ha sguinzagliato i capigruppo alla Camera e al Senato: «Un Bignami di falsità. Schlein non è mai stata “assessore al clima”. Un viceministro che mente al Paese dovrebbe dimettersi». Un capolavoro, e d’altronde che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. +Elly sgasa, vuole andare ai cento all’ora, come Morandi, blen, blen, blen, blen/blen, blen blen blen blen. L’“estate militante” annunciata in primavera è il palcoscenico ideale. Aveva promesso un’ondata democratica in Campania per protestare contro il progetto dell’autonomia differenziata ed è stata bidonata dal governatore Vincenzo De Luca, diventato suo acerrimo rivale, anche lui. «Il 6 luglio», aveva dichiarato Elly, «inizieremo un ciclo di incontri, presenteremo le nostre proposte politiche industriali. Una discussione aperta in • cui vogliamo coinvolgere parti sociali, esperti, economisti, università» e chi più ne ha più ne metta. Il problema della Schlein, o la fortuna, è che nemmeno quest’estate militante non l’ha vista arrivare nessuno. “Odio l’estate”, cantava Bruno Martino. Tornerà un altro inverno/Cadranno mille petali di rose/La neve coprirà tutte le cose/E il cuore un po’ di pace troverà... 

 

 

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