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Meloni, il pizzino di Lagarde: così la Bce vuole dichiararci guerra

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Il “blitz” del governo presieduto da Giorgia Meloni sugli extra-profitti delle banche non piace alla Bce. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, presto sul tavolo dell’esecutivo arriverà la lettera di Christine Lagarde che esprimerà contrarietà alla tassa, considerata dannosa per l’economia e il credito. Inoltre a Francoforte contestano al governo di aver usato un metodo poco ortodosso: la decisione di tassare gli extra-profitti non è stata comunicata alla Banca d’Italia né in maniera preventiva alla Bce. 

Il trattato Ue prevede che Francoforte sia consultata su ogni progetto di legge che rientra nella sua area di competenza. Inoltre la Bce ha la facoltà di esprimere il proprio parere anche se non richiesto: in ogni caso non sarà vincolante, sebbene uno scontro potrebbe non fare bene al governo, che ha già diverse gatte da pelare a livello europeo, a partire dal Pnrr. È quindi in arrivo una lettera firmata da Lagarde che conterrà una netta censura al provvedimento varato dall’esecutivo. 

Insomma, è in arrivo un banco di prova importante per la maggioranza, che dovrà decidere se tenere il punto o meno. La Meloni ha rivendicato la paternità del provvedimento: la premier e il vice Salvini hanno accusato la Bce di aver creato il problema di fondo, con continui e “ingiustificati” aumenti dei tassi di interesse che hanno gonfiato fin troppo i margini delle banche. Quello in arrivo da Francoforte sarà un banco di prova importante per testare la solidità della maggioranza su un tema delicato. 

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