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Giambruno, Boldrini senza vergogna contro Meloni: "Come va a Caivano?"

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Le parole di Andrea Giambruno sugli stupri ("Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi") hanno scatenato la sinistra, che ha reagito indignata a quanto detto dal giornalista di Rete 4 a Diario del giorno. Molto, eufemismo, ha contribuito il fatto che il conduttore è incidentalmente anche il compagno della premier Giorgia Meloni, un fatto che ha permesso al Pd, da Elly Schlein in giù, di chiamare direttamente in causa la presidente del Consiglio. Si segnalano, in questo senso, i commenti "delicatissimi" di Nicola Zingaretti, ex segretario dem, e Laura Boldrini. "Ho letto le dichiarazioni del signor Giambruno, giornalista di Rete 4. Ho pensato: che gentaglia. E penso che non bisogna stare zitti", ha aizzato gli animi l'ex governatore del Lazio. 

 

 


"Dire che è colpa della donna se è stata stuprata è sempre un'affermazione gravissima, un becero capovolgimento della realtà: la vittima della violenza se l'è cercata! Ma quando a parlare in questo modo dissennato è un giornalista in diretta televisiva, le implicazioni sono devastanti - incalza anche la Boldrini -. Se poi il giornalista è pure il compagno della presidente del Consiglio, allora le sue scellerate parole assumono una connotazione anche politica". "Giorgia Meloni prende o no le distanze da quanto detto dal suo compagno Giambruno? - prosegue l'ex presidente della Camera - Oppure anche secondo Meloni sono le ragazze a essere responsabili dello stupro che hanno subito? Con quale convincimento va a Caivano?", 


Se nel centrodestra sono in molti a difendere Giambruno ("E' chiaro che non voleva assolutamente colpevolizzare la vittima - spiega a Repubblica Tv Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, mentre per Vittorio Sgarbi "ha detto solo parole di buon senso"), il diretto interessato si è difeso parlando di "polemiche surreali". "Mi è doveroso precisare che nessuno in questo luogo ha giustificato l'atto, anzi sono stati utilizzati termini molto precisi come 'abominevole' per quanto riguarda l'atto e sono stati definiti 'bestie' gli autori di tale atto. Tutti coloro hanno utilizzato" quanto detto "in maniera strumentale e fuorviante, distorcendo la realtà", lo stanno facendo "o perché in malafede o perché hanno seri problemi di comprendonio". 

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