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Elly Schlein, il piano per "de-renzizzare" il Pd: finisce a pernacchie

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 Elly Schlein

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Elly Schlein sta derenzizzando il Pd. La segretaria dem ha deciso infatti, come osserva il Giornale, di "rinnegare due scelte storiche e identitarie del proprio partito: la riforma del lavoro del governo Renzi, il Jobs Act, e la scelta euro-atlantista del governo Draghi e di Enrico Letta".  La Schlein infatti vuole cancellare la riforma del lavoro varata dal governo Pd a guida Renzi. Quando infatti il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini ha annunciato di voler abrogare con un referendum, "le leggi folli che hanno favorito la precarietà", la segretaria dem si è affrettata a dire: "Condividiamo la forte preoccupazione" di Landini e "seguiremo con grande attenzione le iniziative della Cgil". Peccato che al Nazareno non siano esattamente della stessa idea: "Se ci sarà un referendum anti-Jobs Act, per noi sarebbe complicato dire di no". 

 

 

Ma il Partito democratico targato Schlein vuole derenzizzarsi al più presto. Del resto lei, come sottolinea ancora il Giornale, "non è mai stata del Pd, di  cui ha preso la tessera appena 8 mesi fa, giusto in tempo per farsi eleggere alla segreteria. In precedenza aveva aderito al Pd, come fedelissima di Pippo Civati, giusto in tempo per farsi eleggere europarlamentare nel 2014 grazie al 40 per cento di Matteo Renzi, per poi andarsene - contro Renzi - nel 2015". 

 

 

E da parte sua il leader di Italia Viva Matteo Renzi punge i dem: "Riconosco che Elly Schlein è sempre stata contraria a questa legge. Ma il JobsAct è una legge che il Pd ha votato. Lo ha fatto in Consiglio dei Ministri, lo ha fatto alla Camera, lo ha fatto al Senato - attacca l’ex premier - Ho una domanda per chi ha votato il JobsAct in direzione, in Aula, in Consiglio dei Ministri. Ma voi, amici carissimi, come fate a organizzare il referendum contro ciò che voi stessi avete voluto? Vi state facendo un autoreferendum, lo capite?".

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