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Mediterranea sfida la Meloni: "Oltraggioso", cosa deve lasciare a terra

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Torna la lagna delle Ong "fuorilegge". "La volontà del Governo italiano di ostacolare e bloccare le navi del soccorso civile ha fatto registrare nelle ultime ore un ulteriore negativo salto di qualità", ha dichiarato la Ong Mediterranea in una nota ufficiale. È stato infatti ordinato dalle Autorità alla Società armatrice della Mare jonio di ’rimuovere dalla nave prima della partenza le attrezzature e gli equipaggiamenti imbarcati a bordo per lo svolgimento del servizio di salvataggio. Pena la violazione dell’art. 650 del Codice Penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e sanzioni pecuniarie. "L’ordine e l’intimidazione - si legge nel comunicato - sono arrivati all’esito della visita ispettiva condotta dalle Autorità Marittime italiane a bordo della Mare jonio, l’unica appunto della flotta civile di soccorso battente la bandiera del nostro Paese".

Secondo i rappresentanti di Mediterranea si tratterebbe di disumanità. "Che senso ha imporre a una nave, che si prepara a navigare nel tratto di mare più pericoloso e mortifero del pianeta di privarsi di salvagente, battelli gonfiabili, farmaci ed equipaggiamenti medicali e quant’altro è necessario per salvare vite umane in pericolo?", si domanda l'Ong, che considera l'ordinanza del Governo "oltraggiosa e inaccettabile".

 

 

"In questi anni - prosegue l'Ong - pensavamo di averle viste tutte nella insensata guerra dei governi italiani contro il soccorso civile in mare: i codici di condotta e i porti chiusi, i controlli strumentali e le detenzioni tecniche, le inchieste per favoreggiamento e le multe milionarie, da ultimi gli sbarchi selettivi, i porti lontani e gli ingiustificati fermi amministrativi".

 

 

 

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