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Giorgia Meloni e lo scherzo al telefono, la sinistra si aggrappa a due impostori

 Giorgia Meloni

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Il governo Meloni viene ingannato da due impostori e la sinistra ne approfitta per attaccarlo. Nelle scorse ore, l'esecutivo è stato vittima di uno scherzo telefonico da parte di due comici russi. È diventata virale la telefonata registrata tra la premier e un fantomatico presidente della Commissione dell'Unione Africana, che alla fine però si è rivelato un fake. Il colloquio è stato postato su una piattaforma online canadese e ripreso dall'agenzia russa Ria Novosti. Da Palazzo Chigi hanno evidenziato come la presidente non sia affatto caduta nella trappola, "nonostante le provocazioni" la Meloni ha confermato nella telefonata "il pieno sostegno all'Ucraina" e le politiche italiane di contrasto all'immigrazione illegale. 

Di fronte a questo inganno, la sinistra cosa fa? Attacca. Il capogruppo al Senato di Italia viva, Enrico Borghi, ha addirittura chiesto le dimissioni dei responsabili, parlando di “dilettantismo” e “superficialità”. “Che vergogna! Sembra l’inizio di una barzelletta”, ha commentato invece il verde Angelo Bonelli. Sarcasmo da parte del deputato dem Enzo Amendola: “Mi sembrava di averla già sentita questa storia", ha scritto sui social, allegando al suo messaggio una clip di "Totòtruffa62", in cui Totò si finge "ambasciatore del Catonga". 

 

 

 

“Non c’è troppo da scherzare - ha dichiarato Riccardo Magi di +Europa - chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle comunicazioni del nostro presidente del Consiglio ha esposto il Paese a un grave pericolo oltre che al ridicolo”. Infine, un commento è arrivato anche dal leader grillino Giuseppe Conte: "Meloni ha parlato della nostra politica estera e di altri dossier delicati con due comici russi. Sono emersi fatti molto gravi". Per questo il Movimento ha poi annunciato una interrogazione parlamentare.

 

 

 

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