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Guido Crosetto minacciato in aula: "Attento, che fine farai"

Salvatore Dama
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Vedi Napoli e poi presiedi. A Montecitorio debutta il regolamento della Camera nella lingua di Edoardo: «Vediamo ‘e nun fa’ succedere bordelli...». È il vice presidente di turno, Sergio Costa (grillino), a raccomandarsi con i colleghi dell’opposizione. In lingua madre. Non ce ne sarà bisogno.

Il “processo” a Guido Crosetto fallisce per l’ammutinamento dell’accusa. Sono appena una trentina i deputati che assistono all’informativa del ministro della Difesa su giustizia e compagnia bella. E la compagnia è bella - all’appello rispondono i leader Elly Schlein e Giuseppe Conte - ma poco numerosa. Il perché è noto: all’onorevole della minoranza piace la caciara. Ma gli piace di più il weekend lungo. E il venerdì mattina, solitamente, Montecitorio è il deserto dei Tartari. E questo venerdì non sfugge al rituale della settimana corta. Nonostante l’appuntamento con Crosetto, che deve rendere conto al Parlamento delle sue frasi sulla giustizia.

 

 

 

Ore 9.30. Il fondatore di Fratelli d’Italia si presenta puntuale all’appuntamento. Nonostante abbia 39 e mezzo di febbre. Il menù di giornata prevede lo svolgimento di una interpellanza presentata da +Europa sulle frasi crosettiane affidate al Corriere della Sera di martedì scorso. Il senso: da qui alle elezioni europee il centrodestra si aspetta una nuova offensiva giudiziaria capace di dare una spallata al governo. Niente di nuovo. Niente che non sia già successo in passato. Anche a un esecutivo di centrosinistra: l’arresto della moglie di Mastella portò alla caduta del Prodi Due. Così, per dire. L’opposizione però ha vissuto quelle parole come una lesa maestà e ha chiesto al governo di chiarire in Aula.

 

 

 

CORTOCIRCUITO

Ed è subito cortocircuito nella minoranza. +Europa presenta una interpellanza. «Non è esaustiva», attacca la capogruppo dem Chiara Braga, «volevamo una informativa». Il Pd ha provato a chiedere che il tema giustizia fosse calendarizzato per mercoledì prossimo al posto del dibattito sul Medio Oriente, argomento che è parecchio scivoloso a sinistra. Ma i Cinquestelle non hanno appoggiato questa richiesta. Ed eccoci qui. Con Crosetto imbottito di Tachipirina: «Sono stupito perché tutto pensavo tranne che qualcuno potesse contestare un ministro venuto a rispondere a un’interpellanza. Sono febbricitante, ma sono qui per rispetto al Parlamento. Mi è stata chiesta una cosa però a cui ho detto di no: sostituire l’informativa prevista sul Medio Oriente. A questo ho detto di no, perché l’informativa sul Medio Oriente è fondamentale e importante».

 

 

 

Ora passiamo in rassegna presenti e assenti. Rappresentati FdI (Donzelli e Foti), Lega (Matone), Forza Italia (Mulè e Siracusano) e i centristi. Desaparecidos quelli di Alleanza Verdi e Sinistra (e “Patriarcato”). Per +Europa c’è solo Della Vedova. Molto “selezionata” la presenza di Pd e M5s. C’è Conte. Che si è messo a scherzare con Crosetto: «Ho vinto la scommessa, nessuno pensava che sarei stato presente e invece eccomi!». «Io sapevo che saresti venuto». «Bene, è importante conoscere l’avversario...».

 

 

«PLOTONE DI ESECUZIONE»

Finisce il siparietto, cominciano le dichiarazioni ufficiali. Il ministro della Difesa lamenta di essere stato affrontato da «un plotone di esecuzione ad personam», assicura di «non aver mai attaccato la magistratura e mai la attaccherò», «non ho mai parlato di incontri segreti o cospirazioni», «prima o poi lo scontro tra politica e magistratura deve finire», «mi hanno detto: attento, farai la fine di Craxi...». Crosetto poi si rivolge Della Vedova, ribadendo la sua stima personale all’estensore dell’interpellanza: «Alcuni degli anni che lei ha passato in questo posto li deve anche al fatto che io ho voluto candidarla, quando ero uno dei coordinatori regionali di Forza Italia che decideva le liste». Le opposizioni non sono soddisfatte. «Dal suo discorso abbiamo ricavato solo complottismi e vittimismi, qui di “ad personam” ci sono solo le fermate dei treni dei ministri», ironizza Conte. «Crosetto non risponde», attacca Braga, della élite piddina presente. Matteo Renzi invita il governo a fare la riforma della giustizia. Della Vedova insegue Crosetto alla buvette: secondo il deputato radicale il ministro non ha chiarito circa le presunte interferenze del sottosegretario Mantovano sulla magistratura, indiscrezioni riferite dal quotidiano Il Domani. «Allora volevi lui, non me», ha sorriso l’esponente del governo. 

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