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Giorgia Meloni: "Comunicare di più? Io preferisco fare", sinistra kaputt

Fabio Rubini
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La giornata di ieri di Giorgia Meloni si può riassumere in una frase che la premier ha pronunciato ad Asti: «A volte mi dicono, “Giorgia, devi comunicare più quello che fate”. Ma la gran parte del tempo che io ho, la voglio spendere a fare cose, non a far finta di farle». E, come detto, ieri di cose ne ha fatte parecchie. A partire dalla firma di due accordi per i fondi di coesione e sviluppo. Il primo in Lombardia, da 1,2 miliardi; il secondo, da 800 milioni, in Piemonte. A Milano la premier è arrivata al mattino, ha stretto la mano a Fontana e abbracciato il leader di Confindustria Carlo Bonomi. Un gesto importante esplicitato poi nelle parole quando Meloni - dopo le polemiche che hanno accompagnato la manovra ha spiegato che «Quando l’abbiamo approvata qualcuno ha detto che non c’era la necessaria attenzione alle imprese, ma questo era legato al fatto che il governo stava facendo il lavoro di revisione del Pnrr, che poi ha generato 12 miliardi per le aziende». Poi la firma, accanto al governatore Attilio Fontana. Lui ha spiegato che «così la Lombardia potrà diventare ancora più competitiva e internazionale», lei che «questi soldi saranno investiti per trasporti, università e rigenerazione urbana».

 


BAGNO DI FOLLA Poi un bagno di folla all’Artigiano in Fiera tra selfie e strette di mano e incitamenti («Giorgia continua così» e la premier a rispondere «fin che ci siete voi io non ho paura»). Un’oretta passata tra gli stand, prima di recarsi al pranzo solidale con 500 persone fragili e sedersi al tavolo con il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vice premier Matteo Salvini, il sindaco di Milano Beppe Sala (col quale ha concordato un appuntamento tra gennaio e febbraio), il governatore Attilio Fontana, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e l’arcivescovo di Milano Mario Delpini. Al termine del pranzo la Meloni è volata ad Asti, in Piemonte per firmare l’altro accordo. Qui ad accoglierla c’era il governatore Alberto Cirio, che ha ricordato come «questo accordo dimostra l’attenzione che il governo ha nei confronti del Piemonte» e la premier a ribadire che «quando le risorse sono poche vanno spese bene». Durante la cerimonia la Meloni ha salutato con particolare affetto Edoardo De Faveri, sindaco di Zumaglia (Biella), che con i suoi 23 anni è il più giovane d’Italia. Quando ha accolto la premier si è emozionato e lei l’ha rincuorato: «È capitato anche a me di emozionarmi per un intervento pubblico. E io mi fido molto di più di chi riesce ad emozionarsi». La giornata piemontese si è conclusa con una passeggiata nel mercatino di Natale in piazza ad Asti: «Ne sono una grande appassionata - ha rivelato - e sono contenta di potermi fare una passeggiata qui per sentirmi una persona normale ogni tanto».
Nel mezzo di questi appuntamenti la Meloni ha dato anche flash di politica generale. Intanto in un videomessaggio all’assemblea annuale di Confesercenti a Venezia ha ribadito che «l’imprenditore, il commerciante, l’artigiano è un cittadino e non un suddito da vessare con le tasse». Poi ha punzecchiato Giuseppe Conte sull’uscita dell’Italia dalla Via della Seta: «Non ha dato i risultati attesi, ma manteniamo i rapporti con la Cina. Piuttosto Conte dovrebbe spiegare come mai siamo stati l’unica nazione ad aderire alla Via della Seta, ma non siamo la nazione che ha gli interscambi maggiori con la Cina anche nelle economie europee...».

 


VOTO E PNRR A proposito di Europa, la premier è tornata a parlare del voto del prossimo anno, spiegando che «La dinamica delle elezioni europee è molto più complessa: si può far parte di famiglie politiche europee differenti e governare molto bene in Italia e, dico di più, provare a governare insieme con un’Europa diversa dopo le prossime elezioni europee» e che «il centrodestra dovrebbe stare in Europa con il perimetro che già conosciamo in Italia». Poi ha ricordato che «a fronte delle critiche, quando siamo andati in Europa a rivedere il perimetro del Pnrr ci hanno ascoltati. Abbiamo portato a casa la terza rata, la quarta è stata approvata ed entro la fine dell’anno manderemo a Bruxelles la lista degli obiettivi da raggiungere per la quinta rata». Infine martedì la premier riferirà in parlamento in vista della riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre. 

 

 

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