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Guido Crosetto, magistrati nel mirino: "Cosa leggerò in Aula il 19 dicembre"

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Guido Crosetto non lascia ma raddoppia nello scontro con una parte della magistratura. Il ministro della Difesa infatti ha annunciato un suo ritorno in Aula il prossimo 19 dicembre con importanti novità. "Io il 19 sarò in Aula a parlare di nuovo di giustizia, per quanto lo trovi un pò anomalo lo faccio ben volentieri", anche perché "io non ho paura del Parlamento".

Oltretutto "le mie dichiarazioni non mi sembravano nulla di nuovo e nulla di rivoluzionario. Ho spiegato alla Camera quanto alcune frasi pubbliche dette ai convegni" di magistrati "mi preoccupano non per questo governo, ma perché le democrazie si reggono su un equilibrio tra poteri e l’equilibrio tra poteri ha bisogno di regole e paletti, che valgono per l’esecutivo, per il legislativo e per il sistema giudiziario, perché ritengo che l’autonomia del sistema giudiziario sia un fattore fondamentale della Costituzione quando è associata a una consapevolezza del ruolo", afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto ospite del Forum Adnkronos, ritornando sulle sue parole sulla giustizia che hanno generato un vespaio. Il 19 in Parlamento "avrò più tempo" rispetto all’interpellanza del primo dicembre scorso, "presenterò più elementi, sempre pubblici, che però magari non sono conosciuti in Parlamento, la stessa cosa che ho fatto in Procura". Lì il ministro ha trascorso con il procuratore capo "un’ora e mezza, molto cordiale, in cui abbiamo parlato di giustizia, da tutte e due le parti, e in cui ho parlato dei problemi di cui parlerò anche in Parlamento".

Nel primo intervento in Aula sulla vicenda, "ho letto alcune frasi ma ne leggerò molte più il 19, frasi pronunciate formalmente non in riunioni segrete ma in convegni dei magistrati, ad esempio quando si legge che la magistratura ha il dovere di riequilibrare quanto emerso dalla volontà popolare credo che sia un tema che il Parlamento deve affrontare, perché fa parte delle regole su cui si regge una democrazia. E non c’entra nulla chi governa", puntualizza. Poi lo stesso Crosetto aggiunge: "La regola base della democrazia è che qualunque cittadino sa cosa rischia e cosa non rischia con un determinato comportamento, quindi sa che il suo essere nella legge si basa sul fatto che rispetta la legge".

"Se uno non conosce la legge, o se la legge diventa un aspetto secondario rispetto alla giurisprudenza che può stravolgere anche una legge, io stravolgo la base della convivenza democratica, che è la consapevolezza democratica -non parlo dei potenti o del governo- ma del fatto che rispettando una legge io sono garantito di essere un cittadino che è intoccabile". Per Crosetto "è un tema che va sollevato e va al di là del governo, il tema della giustizia è fondamentale, non per il governo ma perché se non funziona la giustizia non funziona il Paese. Uno degli elementi di competitività del futuro è il funzionamento del sistema giustizia, dunque ben venga buttare un sasso nello stagno se servirà".

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