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Daniele Capezzone, Occhio al caffè: "Pd a Gubbio? Tra la presa per il cu*** conclamata e la commiserazione"

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Eccoci all'appuntamento quotidiano con Occhio al Caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. In primo piano la sentenza della Cassazione sul saluto romano, annullate otto condanne nei confronti di chi partecipò nel 2016 a una commemorazione di Sergio Ramelli. "Il mero saluto romano non integra in per sé l'ipotesi di apologia di fascismo, deve esserci un concreto rischio di ricostituzione del partito fascista", spiega Capezzone. Sembra una sentenza ragionevole e, non a caso, scatena alcune crisi isteriche a sinistra".

Si passa poi alle "questioni elettorali: il centrodestra archivia la questione Sardegna. Questo un po' per il braccio di ferro vinto da Giorgia Meloni, un po' per l'intervento delle Procure. La Lega riuscirà ad avere la compensazione che chiede?". Dunque il capitolo Pd, con il "ritiro" nel resort con Spa e piscina riscaldata: "Sono arrivati a Gubbio. Ma sono arrivati a metà: una parte in auto, una parte sul torpedone cantando Perdere l'amore di Massimo Ranieri. Qualunque giornale sceglierete di prendere, nel racconto si oscilla tra la presa per il cu*** quasi conclamata e la commiserazione per la situazione in cui si trova". 

E ancora, "dalla farsa alla tragedia: Dalla farsa alla tragedia: la guerra in Medio Oriente, con gli attacchi tra Iran e Pakistan". "Ah, e preparatevi per le segnalazioni finali: Mario Tozzi, Walter Veltroni, Zerocalcare. Ne riparliamo tra mezz'oretta", conclude Daniele Capezzone.

 

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