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Che tempo che fa, Massimo Giannini stronca Schlein: "Prima il cinema, poi il resort?"

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Anche Massimo Giannini processa Elly Schlein per la sconcertante figura a Gubbio, con le parole su fine-vita e Israele che hanno scatenato la rivolta interna nel Pd. L'ex direttore della Stampa, oggi tornato a Repubblica nelle vesti di editorialista di punta, è ospite insieme a Ferruccio De Bortoli, Lucia Annunziata e Nello Scavo a Che tempo che fa, sul Canale Nove, per la consueta prima parte dedicata all'analisi sull'attualità politica.

"A Gubbio la Schlein - riassume il padrone di casa Fabio Fazio - ha detto di aver perso il primo giorno di lavoro perché è andata al cinema e si è detta ferita dal voto della consigliera Bigon", che in Veneto ha sbarrato la strada alla proposta sul fine-vita del governatore Zaia. Una polemica che ha sollevato il tema della disciplina di partito, ma che ha anche scoperchiato la crisi di autorità e autorevolezza della segretaria, sempre più isolata all'interno del suo stesso partito. Per una volta però il problema non sembra essere il tradizionale caos-Pd, ma la stessa Schlein. 

 

 

 

A partire, sottolinea Giannini, dalla sua sostanziale impreparazione. Un esempio? Su Israele la segretaria ha detto che l'Italia non dovrebbe vendere armi a Tel Aviv e il ministro degli Esteri Antonio Tajani le ha già risposto dicendo che l'Italia non lo fa fin dal 7 ottobre.

 

 

 

"E' chiaro che Israele è un tema straordinariamente divisivo, non solo per il Pd ma per la comunità internazionale - premette Giannini -. Il 7 ottobre, un progrom terrificante, rappresenta un prima e un dopo ma le proporzioni della reazione di Israele sono sempre più insostenibili. Penso che per il Pd sia necessario assumere una posizione chiara e netta. Elly Schlein l'ha fatto male e in modo intempestivo".

 

 

 

"Non si lancia un messaggio di quel tipo, a Gubbio, in un resort dei frati cappuccini e dopo aver detto che sei stata al cinema, e non si fa 20 giorni dopo che l'aveva già detto Giuseppe Conte in aula - prosegue Giannini, sempre più duro -. Oltre tutto sbagliando il contenuto stesso di quell'annuncio, perché come ha spiegato bene Tajani il 7 ottobre abbiamo già smesso di mandare armi a Israele. Prendi una posizione netta, dicci cosa faresti se fossi al governo ma evitiamo questa comunicazione così intermittente che non fa altro che alimentare confusione e quindi la scarsa fiducia nell'alternativa di governo". 

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