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Autonomia, il Senato approva: Bonelli e sinistra fuori controllo

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Era atteso nella serata di martedì 23 gennaio il voto finale in Senato sull'Autonomia differenziata e il via libera è arrivato. Il testo del ministro Roberto Calderoli definisce le procedure legislative e amministrative da seguire per arrivare a un'intesa fra lo Stato e le Regioni sulle 23 materie devolvibili: dalla Salute all'Istruzione, dallo Sport all'Ambiente. Un tema divisivo, che vede le opposizioni insorgere e dirsi pronte al referendum abrogativo. Ma per cui in Senato hanno votato i gruppi di maggioranza, il gruppo per le Autonomie e la senatrice Mariastella Gelmini, in dissenso dai colleghi del gruppo di Azione che si sono invece astenuti. Contrari, infine, i senatori di Alleanza Verdi Sinistra, Italia viva, Movimento 5 stelle e Partito democratico. Il tutto per un totale di 110 voti a favore e 64 contrari.

"Dopo tanti anni di dibattito ci saremmo aspettati maggiore maturità politica. Purtroppo assistiamo ancora alla solita retorica dello spacca-Paese, la secessione dei ricchi, senza il processo di maturazione che ha visto il nostro partito passare da posizioni di un federalismo spinto a quello che Matteo Salvini ha chiamato un federalismo ragionevole in un quadro di unità nazionale. Questo è quello che la Lega propone ed è in discussione in Aula", tuona il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo, di fronte alle accuse del centrosinistra.

Basti pensare alla reazione scomposta di Angelo Bonelli. Per il co-portavoce di Europa Verde, "la premier Meloni ha ufficialmente venduto l'Italia a Matteo Salvini. Un mero accordo politico che si tradurrà in un abbandono totale del Sud, con gravi ripercussioni sulla sua economia, sanità". E ancora: "L'Autonomia differenziata comprometterà l'unità nazionale e risulta una minaccia per l'ambiente. Consentire a ogni regione di legiferare autonomamente crea un pericoloso precedente". Come lui, ecco Mariolina Castellone, vicepresidente M5s del Senato: "Oggi la Lega pianta la sua bandierina; domani FdI sul premierato e dopodomani FI sulla riforma della giustizia", attacca definendo "scellerato" lo "scambio".

 

 

Eppure Mario Occhiuto di Forza Italia tiene a sottolineare che "il Paese è già spaccato e il Meridione continua a soffrire proprio a causa di anni di centralismo, fatti di politiche dirigiste e tagli ai trasferimenti agli enti territoriali. Il centralismo ha prodotto una differenza nelle dotazioni infrastrutturali, il fallimento dei poli industriali finanziati dallo Stato, l'impoverimento della cultura imprenditoriale...". Insomma, "con maggiore Autonomia, immaginiamo un'Italia ancora più straordinaria dove ogni regione può esprimere al meglio il proprio potenziale". Per di più, ricorda Fratelli d’Italia attraverso le parole di Nicola Calandrini, "si tratta della doverosa attuazione di una norma della Costituzione italiana inserita con la riforma del Titolo V". Sull'autonomia, FdI ha proposto un emendamento con cui si vuole "salvaguardare l’unità nazionale garantendo in modo unitario i servizi". 

 

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