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Sardegna, da Sestu a Villasor: ecco dove rischia la Todde. Deidda: "Troppe cose non tornano"

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Nello spoglio delle sezioni che mancano all'appello per il voto in Sardegna va registrata una variazione: non sono più 22 ma 19. Lo precisa l'ufficio stampa della Regione Sardegna per fare chiarezza sui dati mancanti a una settimana dalla tornata elettorale per le amministrative. I seggi che non avevano completano in tempo lo spoglio sono 4 a Sassari, 3 a Sestu, 1 a Bonarcado, 3 a Luras, 2 a Musei, 2 a Serdiana, 2 a Silius, 1 a San Gavino Monreale, 1 a Villasor.

Ma di fatto le parole di Alessandra Todde, che ai microfoni di In Mezz'Ora ha in certo modo riconfermato la vittoria ammettendo però il recupero di Truzzu, hanno ridato un filo di speranza al centrodestra. Siamo davanti al classico motto "non succede, ma se succede...". E dalle parti di Fdi c'è massima prudenza. Si attende di carto l'esito finale dello spoglio ma qualcuno vocifera di una richiesta di riconteggio nel cao in cui il distacco dovesse attestarsi sotto i 1000 voti.

E il deputato sardo, Salvatore Deidda, in un'intervista al IlTempo non usa giri di parole su eventuali errori: "Ci potrebbero essere degli errori nell’assegnazione dei voti. Con il regolamento in vigore se veniva messa una croce sulla lista automaticamente doveva essere assegnato il voto anche al candidato presidente e viceversa. Ecco ci segnalano che questa procedura in alcune sezioni, soprattutto in provincia di Cagliari e di Sassari, potrebbe non essere stata seguita correttamente. Non ci torna il fatto che la coalizione di centrodestra abbia preso più voti della coalizione di centrosinistra quando poi i voti al nostro candidato sono risultati inferiori a quelli di Todde". E ancora: "Da ciò che ci risulta nelle 19 sezioni che mancano lo scarto potrebbe scendere, facendo arrivare Truzzu a una distanza che va dai 700 ai 1200 voti. È una forbice molto grande ma ci sono delle sezioni che non riusciamo a verificare al meglio. Ma non confidiamo in quello, noi confidiamo nel controllo dei verbali". Infine una riflessione su un possibile cambio del premio di maggioranza: "Ciò che stiamo facendo non lo stiamo facendo per ripicca ma nel rispetto dei nostri candidati esclusi perché una eventuale diversità di percentuale di FdI ovviamente potrebbe cambiare per esempio il numero dei nostri eletti". 

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