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A sinistra si inventano ingegneri del caos pur di fermare la volontà popolare

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C’è qualcosa che oggi sembra unire – purtroppo non nella libertà, non nella migliore tensione verso la democrazia – i mandarini delle sinistre occidentali, da Parigi a Washington, passando per la succursale di Roma. Si tratta di una radicale e quasi disperata sfiducia nel popolo, che tende a votare in direzione “sbagliata”: il che induce gli oligarchi progressisti a spericolate escogitazioni per bypassare la volontà popolare, per transennarla, perfino per intralciarla.

Con una doppia nemesi, un duplice clamoroso testacoda. Primo: proprio loro, che accusavano gli avversari di essere «imprenditori della paura», sono ora tutti protesi verso un sistematico “project fear”, un progetto volto a spaventare la parte di opinione pubblica a loro più vicina. Così, l’eventuale vittoria degli avversari non è più uno dei due possibili esiti di una normale partita elettorale, ma viene invariabilmente descritta come l’anticamera dell’Apocalisse, la fine della democrazia, il prodromo di un’era oscura e minacciosa. (...)

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