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Anm all'attacco sul processo Open Arms: "Insinuazioni e reazioni scomposte anche dal governo"

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L'Anm dichiara guerra al governo. Si accende lo scontro tra le toghe e l'esecutivo dopo la richiesta di condanna a 6 anni di carcere per Matteo Salvini nel processo Open Arms. A quanto pare è anche vietato contestare la richiesta di condanna di un pm. E così questa mattina l'Anm ha messo nel mirino proprio le reazioni del mondo politico sull'accusa da parte dei giudici contro il vicepremier: "La Giunta Esecutiva Sezionale di Palermo dell’Associazione Nazionale Magistrati esprime solidarietà a tutti i colleghi impegnati nella trattazione del processo a carico dell’On. Salvini ed in particolare della Procura della Repubblica di Palermo che hanno rassegnato, con compostezza e diffuse argomentazioni giuridiche, rispettose dei principi dettati dalla normativa sovranazionale e nazionale in materia di salvataggio in mare, le conclusioni di un processo delicato sotto molteplici punti di vista", si legge in una nota dell’Anm di Palermo. Poi l'affondo sull'esecutivo: "Sono state rivolte nei confronti di rappresentanti dello Stato nella Pubblica Accusa insinuazioni di uso politico della giustizia e reazioni scomposte, anche da parte di esponenti politici e di Governo. Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, indifferenti alle regole che disciplinano il processo, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche e che costituiscono indebite forme di pressione sui magistrati giudicanti".

"Sarà il Tribunale a vagliare la fondatezza dell’accusa, con indipendenza e terzietà, guidato solo dallo scrupoloso rispetto di tutte le norme vigenti in materia- si legge ancora - La piena uguaglianza di tutti di fronte alla legge è l’autentica essenza della democrazia, a prescindere dalla carica e dal rilievo politico, ed il processo che si sta celebrando a Palermo è esso stesso un momento di fondamentale democrazia. Ai colleghi della Procura della Repubblica e del Tribunale di Palermo si ribadisce, pertanto, tutta la nostra solidarietà, nella consapevolezza che sia in questo che in tanti altri casi meno noti, continueranno a svolgere la loro delicatissima funzione in piena libertà ed indipendenza, sine spe nec metu, nell’interesse esclusivo della Repubblica". Insomma, tra l'Anm e il governo lo scontro non accenna a chiudersi. 

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