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Chef Rubio inneggia al terrorista: "Fratello Nasrallah"

Maurizio Stefanini
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Hassan Nasrallah, defunto capo di Hezbollah, era il leader di un movimento che si è costruito uno Stato nello Stato libanese e che da lì ha iniziato una sorta di guerra privata contro Israele da subito dopo l’attacco del 7 ottobre, mettendosi a tirare missili sullo Stato ebraico senza provocazione mentre Israele era impegnato nello scontro con Hamas a Gaza.

Un movimento che si è reso responsabile di attentati gravissimi anche in giro nel mondo, tra cui in particolare i due gravissimi a Buenos Aires del 1992 e 1994, che fecero 115 morti. Un movimento con entrate da 1,2 miliardi l’anno, di cui almeno 500 provenienti da traffico di droga. Eppure tutto questo è stato taciuto nei commenti che si sono succeduti a livello internazionale e nazionale, e che hanno dipinto il capo terrorista come una specie di Gandhi. Ecco di segutio una rapida antologia, da soggetti scelti in modo volutamente eterogeneo.

 

 

 

«Nasrallah, il leader dell’altopiano che si è fatto esercito» (titolo del Manifesto). «Un martire sulla via della retta via» (il primo ministro dell’Iraq Mohamed Shia al Sudani). «Hanno assassinato 700 innocenti per assassinare un chierico leader e intelligente» (il presidente della Colombia Gustavo Petro). «Il bombardamento di aree residenziali porterà a una grave destabilizzazione e creerà una catastrofe umanitaria» (il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non a proposito delle bombe russe su scuole e ospedali in Ucraina ma riguardo a Nasarallah). «Il fratello Hassan Nasrallah purtroppo oggi ci ha lasciati. Qualcun altro lo sostituirà, la resistenza continuerà e la fine della colonia sionista è vicina» (Chef Rubio). «Disse quello che non è mai stato in Libano e in Iran, che per farsi ben volere s’è messo la papalina, che non ha mai avuto e mai avrà il piacere di abbracciare arabi e musulmani e venire trattato come un Dio (questo mi avrebbe fatto). Resta nella tua palude» (Chef Rubio in risposta a Giuseppe Cruciani: «Nasrallah, che tu hai definito fratello, era oggettivamente un figlio di puttana. Ti avrebbe fatto a polpette. Cari saluti»).

«I grandi leader costruiscono la dottrina e il percorso di lotta nelle loro vite, e lasciano dietro di sé un sistema intellettuale di resistenza e onore. La resistenza è un’idea e un pensiero, e il martire Nasrallah è la sua memoria e la sua storia. Il martire Nasrallah sarà ricordato dai siriani per aver guidato la resistenza libanese al fianco della Siria nella sua guerra contro il sionismo». (il presidente siriano Bashar al-Assad cui Hezbollah, massacrando i ribelli, ha salvato la poltrona). «Israele ci porta alla 3ª guerra mondiale prima delle elezioni americane. Assassinato con bombe a Beirut il leader del partito Hezbollah, Nasrallah.L’esercito israeliano prende l’aeroporto di Beirut, la capitale del Libano. Biden è chiaramente dietro ogni azione di Israele» (Marco Rizzo).

«Oggi è stato annunciato l'omicidio di un leader del mondo musulmano, dei popoli arabi, il signor Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah. E voglio esprimere, a nome dello storico blocco rivoluzionario delle forze bolivariane del Venezuela, solidarietà con Hezbollah, con la sua famiglia, con il popolo libanese. L’attacco è stato ordinato da Israele dal quartier generale delle Nazioni Unite a New York» (il presidente del Venezuela Nicolas Maduro). «A livello etico-politico siamo tornati alla Seconda guerra mondiale con il massacro di civili intenzionalmente perseguito. Viviamo in un tempo mostruoso in cui non sembra ci sia progresso umano» (Alessandro Orsini non sull’attacco russo in Ucraina ma sul Libano. Per la serie: un bambino può vivere felice sotto una dittatura e sotto Putin, ma non in Israele). «Il nome di Nasrallah brillerà per sempre sul fronte dell’Islam, la comunità internazionale non dimenticherà che l'ordine dell'attacco a Beirut è arrivato da New York» (il presidente moderato dell’Iran Masoud Pezeshkian).

 

 

 

«Giusto uccidere civili libanesi innocenti per colpire il capo di un partito politico, Hezbollah, definito come terrorista? Definito terrorista da chi? Dal solito Occidente che giustifica i crimini compiuti da chi sta dalla loro parte (Bush jr. che uccise mezzo milione di bambini sotto i cinque anni in Iraq; Netanyahu che compie un genocidio a Gaza e si accinge ad estenderlo alla Cisgiordania e al Libano, Poroshenko e Zelenskyi che hanno bombardato per otto anni gli abitanti russofoni del Donbass) e definisce terroristi anche i popoli che, secondo il diritto internazionale, stanno resistendo all'occupazione delle loro terre?» (Elena Basile). «Sappiano i sionisti che sono troppo minuscoli per causare un danno sostanziale a Hezbollah» (la Guida Suprema dell’Iran Ayatollah Ali Khamenei).

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