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Bonelli e l'Albania? "Chiedi al tuo pupillo Soumahoro", bordata dal Senato

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"La decisione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei migranti deportati in Albania sconfessa chiaramente l'operato del governo Meloni. Nelle motivazioni del Tribunale si sottolinea che il diniego è dovuto all'impossibilità di riconoscere come 'paesi sicuri' gli Stati di provenienza dei migranti, come previsto dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 4 ottobre. Di conseguenza, la procedura di frontiera e il trasferimento in Albania risultano inapplicabili, riconoscendo il diritto dei migranti a essere condotti in Italia". Così in una nota il portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, sembra quasi cantar vittoria:

A Bonelli arriva a stretto giro di posta una replica, velenosissima, sempre sul tema immigrazione. "Si ricordi che il grave conflitto con lo Stato lo hanno aperto le coop che hanno sfruttato i fondi statali per l'accoglienza degli immigrati. Per informazioni, chieda al suo pupillo Soumahoro", recita una nota del senatore siciliano e commissario regionale della Lega Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo a Palazzo Madama. 

"È l'ennesima dimostrazione della spregiudicatezza di questo governo - proseguiva Bonelli nella nota sulla questione-Albania -, che ha speso quasi un miliardo di euro per una mera operazione di propaganda, contraddetta dalle stesse leggi italiane ed europee. Mentre sperperano soldi pubblici, tagliano i fondi alla cooperazione. Chi pagherà per questo fallimento? Chi pagherà per un'operazione in cui 16 migranti sono stati deportati in Albania con una nave da guerra italiana, 80 uomini di equipaggio, al costo di 18.000 euro a testa? Questo è un vergognoso sperpero di denaro pubblico".

"Dietro questa propaganda - prosegue Bonelli - si nasconde la volontà di non affrontare i veri problemi dell'immigrazione, a partire dalla riforma della legge Bossi-Fini. Questa legge rende di fatto inapplicabile lo stesso decreto flussi del governo, che pretende di far arrivare 500.000 migranti per lavorare in Italia, ma ne impedisce l'accesso legale". "Questa operazione non è altro che la costruzione di una 'Guantanamo europea', uno schiaffo ai diritti umani e un'offesa agli italiani, che pagano il prezzo di politiche fallimentari e prive di visione. Il governo si assuma le sue responsabilità e ponga fine a questa costosa farsa".


 

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