Un capo, diceva Napoleone, è un commerciante di speranza. Elly rischia il fallimento, ed è inspiegabile che nessuno corra alla Bottega Nazareno per fare incetta di «salti quantici», «intersezionalità» né di «cicli positivi diciamo della circolarità uscendo dal modello lineare», tutte specialità della casa ma non a chilometri zero: sono importate dalla Schleinosfera. Per carità, chi lavora in questo agglomerato di materiale interstellare non ancora ben noto alla scienza si impegna, ma piazzare sulla terra ‘sta merce con un reparto vendite composto dall’ex ministro per il Sud Giuseppe Luciano Calogero Provenzano detto Peppe, il baffone antifascista di Sandro Ruotolo, Majorino l’amico di Soumahoro, (Marlon) Brando Benifei e quel portafortuna di Andrea Crisanti, beh, sarebbe arduo pure per il mitologico Roberto baffo Da Crema il quale durante una televendita andò a un passo dal rifilare l’aeroporto di Linate: «Chiamò il mondo, non avevano capito che era uno scherzo». Elly dunque – l’armocromista ancora non le ha consigliato le petit chapeau del Bonaparte, copricapo bicorno in feltro o castoro – in mancanza di leadership (la sua) dalla Schleinosfera si affida agli inquilini dei satelliti rossi perla propaganda: attori, cantanti, comici, scrittori, giornalisti, presentatori, vari ed eventuali.
Questa, scrive su Repubblica Concita De Gregorio, «è una moltitudine di artisti e pensatori esclusi a priori dalla scena perché molesti, disuguali quindi privati di denari e tribuna»; il riferimento è a Geppi Cucciari, Elio Germano e Tomaso Montanari, e però nell’elenco dei ridotti all’indigenza Concita s’è scordata l’esiliato Fabio Fazio, 10 milioni in 4 anni a Discovery, 200mila euro al mese arrotondati per difetto. La compagna Luciana Littizzetto in Rai ne percepiva 800mila a stagione, e dubitiamo abbia abbassato le pretese. D’altra parte la Resistenza, dalla montagna di “Che tempo che fa”, ha il suo prezzo. Al confino, poc’anzi citata, pure Geppi Cucciari, e fa nulla se da otto anni – pure con un certo seguito – è tutti i giorni ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, oltre a una costante presenza televisiva, l’ultima ad “Amici” della De Filippi dove ha fatto campagna elettorale pro-referendum. Sui temi ambientali l’alleato Bonelli ne azzecca meno di Landini per i lavoratori? Niente paura Elly.
Amici, dopo il monologo Geppi Cucciari litiga sui social
Durante la semifinale di Amici del 10 maggio, Geppi Cucciari ha pronunciato un monologo che ha diviso il pubblico. Sul p...L’AMBIENTALISTA
Sempre sui giornali degli Elkann avanza Alessandro Gassmann, laurea verde alla Greta Thunberg Accademy, il quale si dedica alla “Green Heroes, la sfida di raccontare come si deve l’emergenza e la transizione”: «Bisogna parlare di ambientalismo senza fake news», sentenzia. «La disinformazione», messaggio struggente su Instragram nel giorno del suo 60esimo compleanno, «ha un potere devastante su una popolazione sempre più ignorante che ha perso la capacità di distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Fa paura». Lotta contro Musk, il Gassmann: s’è cancellato da X perché non vuole più dare «un centesimo» al sodale di Trump, e però ha la spunta blu a pagamento su Instagram, che è di Zuckerberg, il miliardario reo confesso di aver censurato per anni anche su Facebook le notizie sgradite alla sinistra – anche se non erano feic niùs - su ordine della Casa Bianca democratica.
Avamposto contro le «destre-destre», Lilli Gruber sfodera la “Grande Armata” (la forza sia con loro) Corrado Augias, Tomaso Montanari e Antonio Scurati, famoso per “L’uomo di M” che – Scurati, non Mussolini – oscura l’acchiappafascisti in servizio permanente Paolo Berizzi la cui ultima perla (ma forse è la penultima) è stata il seguente tweet: «L’aggressione al sindacalista Cgil di Genova è la riprova che lo squadrismo neofascista si sta riorganizzando grazie all’acquiescenza del governo. Brutta aria». In realtà si ride a Lia Quartapelle dato che lo stesso aggredito della Cgil ha confessato d’essersi inventato una cazzata.
C’è poi l’attore Luca Marinelli: interpretare Benito, ha denunciato, è stata un’atroce sofferenza. Poteva non farlo? Certo, ma non lo avrebbero pagato. Continuiamo a passare in rassegna i satelliti anti Meloni che spesso coincidono coi marziani del fact-checking, la verifica delle notizie.
GAFFE E IPOCRISIA
Corrado Formigli, con la sua Piazzapulita, quando non si occupa di ombre nere si dà alle profezie papali ospite di “In Altre Parole” di Massimo Gramellini, sempre su La7: Formigli sfodera il telefonino e informa il pubblico di uno scoop. Tenetevi forte: i Simpson avevano previsto l’elezione di Leone XIV. La fonte? Un post su X e un’immagine palesemente create con l’intelligenza artificiale. Gramellini, lo stesso che esalta “La storia toccante di Acerbi” dopo che ha segnato al Barcellona è lo stesso che l’anno scorso ha impallinato il difensore dell’Inter per il presunto razzismo contro Juan Jesus del Napoli. La speranza anti-patriarcato della Schlein è la conturbante Elodie la quale canta con le grazie (grazie!) in bella vista. Il rapper italo-tunisino Ghali (sul palco di Sanremo con un marziano, ma non del Pd) canta l’immigrazione facile, quella che Elly vorrebbe col referendum: «Casa mia casa tua che differenza c’è?». La capodem sogna di fare la regista ma intanto “rappa” pure lei con J-Ax: «Sono l’eccezione che invalida la regola, fa male quando cado in testa tipo tegola». Provocano dolore – lo si nota dal volto perennemente afflitto – anche gli interventi di Roberto Saviano l’oracolo di Spaccanapoli e non solo: l’ultimo vaticinio dava per certo l’arresto di Salvini per il “caso Open Arms”: «Andrà in carcere». A Salvini ha pure dato del «bastardo», come alla Meloni. L’ultima dello scrittore Maurizio De Giovanni è stata invece la protesta contro la separazione delle carriere.
Elio Germano è un bravo attore ma pretende di criticare le istituzioni senza che queste rispondano: l’ultimo esempio è la diatriba col ministro della Cultura Alessandro Giuli, contro il quale ieri si è scagliato pure lo scrittore Stefano Massini. Tornando ai comici, Elly si deve aggrappare perfino al satellite Luca Bottura, che su X si presenta come “Buonista, woke, zecca, europeista, talvolta ingenuo”. Dalla Schleinosfera, per ora ma solo per ora, è tutto.