Alleanza, Verdi e Sinistra ha una bella gatta da pelare, che ha un nome e cognome pesante: Elisabetta Piccolotti. Lei, figura chiave del partito e moglie del suo leader, Nicola Fratoianni. La Giunta delle Elezioni, infatti, rischia di annullarle il seggio ottenuto in Puglia. Il presidente della Commissione, che ha l’obbligo di verificare tutti i verbali delle sessantunomila e cinquecento sezioni, ha presentato la sua relazione finale e i conti non tornano.
E i mugugni all’interno del partito aumentano, perché certo due stipendi parlamentari in famiglia generano l’invidia e il fastidio di molti. La Piccolotti, però, non è una vamp entrata in Parlamento dopo aver conosciuto suo marito, è un’attivista di lunga data, allora sembrerebbe sconveniente chiederle di fare un passo indietro per ragioni matrimoniali. E - come sottolinea il Corriere della Sera - spunta anche la questione maschilista, visto che potrebbe essere Fratoianni stesso a rinunciare e limitarsi solo a fare il segretario.
Elisabetta Piccolotti rischia il seggio. Soumahoro la lascia senza poltrona
Avs abbiamo un problema. Elisabetta Piccolotti, moglie di Nicola Fratoianni, rischia di perdere il seggio alla Camera, d...Di sicuro i “Fratolotti” non sono i primi ad accumulare cariche in famiglia, ma hanno già generato antipatie per la questione Tesla. Si ricorderà, infatti, che lei aveva acquistato l’auto ecologica, divenuta scomoda dopo che Musk è diventato il delfino della campagna elettorale di Trump. Lei si era giustificata dicendo che “l’aveva pagata poco” e anche in questo caso non aveva certo generato consensi a macchia d’olio. Aveva, anzi, scomodato paragoni imbarazzanti, come quello con Aboubakar Soumahoro, il guru del “diritto alla moda” della moglie. Anche lui è nel calderone dei riconteggi e risulterebbe eletto in Puglia e non in Emilia Romagna, dove invece subentrerebbe Eleonora Evi che, nel domino che ne segue, libererebbe in Lombardia il seggio a Giovanni Paglia. Per Piccolotti, invece, ci sarebbe soltanto un mesto ritorno a casa. Si attende che la relazione della Giunta venga approvata, nel frattempo in Avs le bocche sono cucite e l’imbarazzo è evidente.