Gay Pride, bignami smaschera la sinistra: "Dove devono andare a sfilare"

sabato 28 giugno 2025
Gay Pride, bignami smaschera la sinistra: "Dove devono andare a sfilare"
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"Criticare un governo è del tutto legittimo, equipararlo a un intero popolo è, al contrario, inaccettabile. Un passaggio subdolo, col quale si cerca di autogiustificarsi millantando nobili propositi, ma che, in realtà, semina solo odio". Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, commenta così "il nuovo, ripugnante ritorno della caccia all'ebreo" in un'intervista al Tempo.

Per Bignami, "gli ultimi dati parlano certamente di un problema" di ritorno all'antisemitismo, "anche se in Italia la situazione è migliore rispetto al resto d'Europa. Anche grazie alla strategia nazionale per la lotta contro l'antisemitismo messa in campo dal governo. Detto questo non possiamo e non vogliamo girarci dall'altra e negare l'evidenza: c'è un antisemitismo, alimentato da certa sinistra, che dimostra come da sempre esista un antisemitismo latente, che ora è riesploso e che qualcuno cerca di sdoganare con questioni delicate e ben diverse come Gaza. Non basta commemorare i morti della Shoah a lavorare per il rispetto di tutti i vivi che subiscono atti di discriminazione. Questo lo rende ancora più pericoloso, in realtà. Perché certi soggetti sono disposti, per portare avanti le proprie tesi, anche a mettersi al fianco di pericolosi terroristi come Hamas o Hezbollah. In alcune piazze sventolavano quelle bandiere. Anche se poi la Boldrini fa finta di essere smemorata è stata lei ad incontrare alla Camera deputati l'amico di Hamas, Hannoun".

Quanto alla presenza nella lista del Nuovo Pci anche del suo nome, Bignami commenta spiegando che "chi è di Bologna sa bene cosa significhi vivere con la lettera scarlatta rossa. Vede, se il momento non fosse davvero drammatico, il mio inserimento in quella lista sarebbe da commentare con una sana risata. Purtroppo è necessario essere ancora più attenti affinché non si inneschi una sorta di escalation tra i vari gruppi di estrema sinistra a chi la fa più grossa". "La sinistra dei diritti - dice ancora il deputato meloniano - che poi decide chi può fare cose. Sono gli stessi che vanno a sfilare in corteo a Tel Aviv beneficiando di quei valori di libertà e democrazia su cui Israele fonda la propria esistenza e poi attaccano non il governo israeliano, ma l'esistenza stessa dello Stato di Israele e il suo popolo, non manifestano a Teheran o dai loro amici di Hamas?".

Quanto alla possibilità di pace, sia a Gaza, sia in Ucraina, Bignami risponde che "ovviamente si tratta di situazioni diverse. I conflitti in Iran e a Gaza scaturiscono in buona parte dall'orribile strage del 7 ottobre. Della la quale, spesso, qualcuno vuole non si parli. Quella strage ha portato alla inevitabile risposta di Israele. Ora, e lo voglio sottolineare a chiare lettere, a Gaza vi è una situazione non più sostenibile. Assolutamente inaccettabile. Come lo sono, però, gli Stati e i movimenti che voglio la distruzione di Israele. Con Food for Gaza abbiamo fatto arrivare nella Striscia tonnellate di aiuti alimentari, sanitari e beni di prima necessità. Sull'Ucraina è chiaro che Kiev vuole la pace, ma deve essere una pace giusta e duratura. Putin no".

Bignami poi dedica un ultimo passaggio al candidato del centrosinistra per la guida delle Marche, Matteo Ricci, che aveva già criticato per un video in cui era apparso senza cinture di sicurezza in macchina: "L'aspetto più grottesco - conclude - è che, dopo essere stato beccato, Ricci non solo non si sia scusato, ma ha mandato una foto fatta dopo, nella quale compare magicamente una cintura. Peccato che il giorno prima sia stato diffuso un video, nel quale si vedeva palesemente la mancanza della cintura di sicurezza. Ricci pretende di ingannare le persone. Oggi con la cintura, chissà da quando con la politica. Ormai anche i suoi sponsor sono in imbarazzo e non sanno come liberarsene. Meglio continuare a fidarsi del governatore uscente Francesco Acquaroli, che non mente e racconta la verità ai suoi cittadini".

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