Roberto Vannacci a valanga: "Afd e Gergiev, la mostruosa ipocrisia della sinistra"

mercoledì 16 luglio 2025
Roberto Vannacci a valanga: "Afd e Gergiev, la mostruosa ipocrisia della sinistra"
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Il caso Gergiev scatena Roberto Vannacci. Il generale torna sulla polemica sollevata dalla dem Pina Picierno contro il presidente della Campania, anche lui del Pd, Vincenzo De Luca. Al centro il concerto del direttore d'orchestra russo vicino a Vladimir Putin, a una rassegna culturale pagata dalla Regione. "Stiamo assistendo ad una modalità di razzismo culturale travestito da antifascismo - interviene il vicesegretario della Lega ed eurodeputato del Carroccio -. Valery Gergiev subisce sanzioni non per ciò che ha compiuto, bensì per ciò che rappresenta un russo che non si è piegato al diktat occidentale".

Raggiunto dall'Adnkronos, il generale ribadisce che "qui emerge tutta la mostruosa ipocrisia di questa gente: quelli che vorrebbero abbattere i muri e costruire ponti, quelli dell'accoglienza indiscriminata, quelli delle libertà, della democrazia, dell'abolizione delle frontiere, della tolleranza e dell'inclusione sono i primi a epurare chi non la pensa come loro. E non fanno eccezione settori come la cultura, l'arte e lo sport".

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"Chi si rifiuta di sostenere gli esami, di qualsiasi tipo essi siano, deve essere bocciato". Roberto Vannacci ...

E ancora: "Se appartieni ad Afd non puoi lavorare e se sei un artista russo non ti puoi esibire... Però finanziamo le Ong che portano clandestini sulle nostre coste. Ecco la coerenza del pensiero progressista: apertura totale per chi serve alla loro agenda, ghigliottina immediata per chi osa dissentire". Insomma, per Vannacci "il caso Gergiev è emblematico dell'atteggiamento che la sinistra europea ha adottato in queste regioni del mondo, quasi come un nuovo braccio dell'Inquisizione. È necessario non solo eccellere nel campo dell'arte, ma anche passare il dovuto esame di conformità ideologica. Un artista non ha più la libertà di 'creare bellezza', ma deve imparare a ottemperare ai dogmi centrali propugnati dalla stampa progressista. E guai a chi ha l'ardire di dissentire, o ancor peggio, mantenersi nell'auspicabile e politico equilibrio di non schierarsi. È così che si scivola verso un regime di dittatura culturale: un tassello alla volta, un artista alla volta, una ragione alla volta e una conferenza sulla 'remigrazione' alla volta".

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