Matteo Ricci, altri guai: il dossier e la stanza in affitto

di Pietro Senaldimercoledì 6 agosto 2025
Matteo Ricci, altri guai: il dossier e la stanza in affitto
4' di lettura

Ma le patatine che Matteo Ricci distribuiva ai bambini in spiaggia per farsi votare dalle loro mamme erano contenute in sacchetti di plastica? Certo la procura di Pesaro non aprirà un fascicolo per concorso in corruzione di minorenni ai fini di lucrare consenso elettorale; se non altro per non sentirsi rispondere dal candidato governatore del campo largo con giustificazioni fotocopia di quelle rese sugli appalti senza gara assegnati dalla sua squadra: non mi sono mai occupato di patatine, qualcuno deve avermele messe nella barca. Però i tanti che hanno trovato fantozziana la sua iniziativa elettorale ancora ieri dispensavano ironia: fai campagna elettorale su una ecobarca che raccoglie la plastica e poi quando sbarchi la distribuisci a manetta; le contraddizioni dei politici...

Per nulla contraddittoria ma molto significativa è stato invece la clamorosa assenza dell’ex sindaco al Palio della sua città, domenica, una sorta di Giochi senza Frontiere che si tiene dal 2011 e al quale il candidato indagato non mancava mai. Ha vinto il quartiere Pantano, e ogni riferimento alla situazione giudiziaria del prode Matteo è puramente quanto beffardamente casuale. I buoni sostengono che l’aspirante governatore abbia marcato visita perché pioveva, ma non è una buona scusa per evitare un bagno di folla a urne vicine. È invece molto più realistica la versione dei cattivi, secondo i quali l’europarlamentare dem che sogna il ritorno in provincia per dare l’assalto a Roma dalla vicina Ancona anziché da Bruxelles ha voluto evitare i fischi in piazza. Il Palio infatti si chiamava dei Bracieri fino a prima dell’inchiesta che vede Ricci indagato per concorso in corruzione con altre 23 persone, tra i quali suoi fedelissimi e funzionari pubblici. Solo che ha dovuto cambiare nome, prendendo quello meno scenico di Palio di Pesaro, da che Massimiliano Santini, l’uomo di fiducia a cui l’ex sindaco aveva delegato tutti i grandi Eventi, aveva brevettato la dizione “Bracieri” facendosela pagare 100mila euro, 45mila dei quali già incassati, da Opera Maestra, una delle associazioni su cui il sistema Ricci faceva perno.

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Chissà se anche questa straordinaria coincidenza sarà liquidata da Matteo Ricci con quel «non mi son...

QUESTIONE DI TEMPO
Dopo trentasei ore di silenzio autoimposto, l’uomo il cui destino è in mano un po’ ai magistrati (e qui ce la si può cavare) e molto a Giuseppe Conte (qui invece è condanna sicura) è riapparso in quel di Osimo, colpita dall’alluvione. «Il cambiamento climatico è più veloce di quanto immaginassimo», bisogna agire subito, ha detto. Dopo Gaza, il surriscaldamento del pianeta. I temi del Matteo versione pre-elettorale hanno delle inquietanti similitudini con le battaglie di Greta Thumberg: che il candidato mediti di fare, in caso di vittoria, la svedese assessore all’Ambiente o ambasciatrice delle Marche nel mondo? In realtà è sempre la solita minestra: Ricci vuol prendere il posto di Francesco Acquaroli ma parla come Elly Schlein, della quale parimenti si vocifera tra i dem voglia prendere il posto. Lui vola alto: se sarà presidente, prima riconoscerà lo Stato di Palestina, quindi pianterà un milione e mezzo di alberi, infine fermerà il caldo nelle Marche; o il freddo? visto che i primi quattro giorni di agosto sulle spiagge della Regione sembravano gli ultimi quattro di ottobre.

Per il resto, l’europarlamentare dem continua la sua campagna elettorale fatta sostanzialmente di tentativi di denigrazione dell’avversario. «Io sono qui perché la mia idea di politica è la presenza fisica sul territorio, non la propaganda da palazzo», è la sua ultima dichiarazione. Per uno soprannominato il candidato con il trolley... Un colpo fuori bersaglio, un po’ da rosicone, visto che è stato sparato subito dopo l’intervento di Giorgia Meloni ad Ancona dove ha annunciato l’ingresso di Marche e Umbria nella Zes, la zona economica speciale che prevede sconti fiscali, facilitazioni burocratiche e accesso al credito più semplice per le imprese. Anche in questo caso, nulla di cui stupirsi: il candidato del campo largo, ferito dall’inchiesta, ha deciso di giocarsela sull’aggressività, tanti attacchi al centrodestra e poco programma per la regione, politica estera a parte.

VOCI DI CORRIDOIO
A brigante, brigante e mezzo. Mentre i tifosi di Ricci fanno girare la voce che l’ex sindaco sarà scagionato e archiviato prima del voto, alcune esponenti politici del centrodestra locale starebbero preparando un dossier sotto forma di esposto da depositare in Procura. È in fase di redazione, ma dovrebbe trattare delle sponsorizzazioni chieste dall’ex sindaco, della stanza presa in affitto semigratuito nei palazzi della provincia, di qualche cosa che non torna sulle delibere di affidamento di certe pratiche a Stella Polare e Opera Maestra e anche dell’ultima vicenda, quella della barca, sollevata da Libero. Il Pelikan, l’imbarcazione dedicata alla raccolta di rifiuti in mare a bordo della quale Ricci sta facendo il suo giro elettorale sulle spiagge è stata finanziata dalla Regione nel 2024 per 152mila euro, 48mila dei quali già liquidati, oltre da associazioni ambientaliste. Il solito vezzo, o vizio, di usare le casse pubbliche per creare consenso.

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