Elly Schlein, chi sono i fedelissimi che possono farla crollare

di Alessandro Gonzatomartedì 5 agosto 2025
Elly Schlein, chi sono i fedelissimi che possono farla crollare
4' di lettura

Servirebbe un salto quantico, a Elly, qualsiasi cosa significhi – “salto quantico”, non Elly – per uscire dal bunker in cui s’è infilata, elmetto arcobaleno in testa in pendant con la divisa. «L’Europa è a un bivio», ipsa dixit, ricordiamo, «serve un salto quantico o l’Europa rischia di essere spazzata via».

Comunque: alla segretaria dai tre passaporti (copyright ‘o sceriffo De Luca) è rimasto un drappello di fedelissimi, non proprio l’Invincibile Armata, il cui arduo compito è quello di respingere gli assalti di Giuseppe Conte e di chi dall’interno del fronte dem vuole deporre la segretaria – da Gentiloni alla Salis, quella di Genova – compresi i vari candidati di sinistra alle Regionali: Schlein agognava di «estirpare cacicchi e capibastone», e però per non fare la fine del cacciucco ha dato il la a Giani in Toscana (lei voleva l’amicone Furfaro), nelle Marche si è fatta ricattare da Giuseppi, in Campania il vulcanico Vincenzo ha dettato le condizioni e in Puglia Decaro non vuole tra i piedi Emiliano né Vendola.

Centri in Albania? Schlein demolita dal garante dei detenuti: altra figuraccia

"Abbiamo potuto verificare che le risorse umane, professionali e finanziarie a disposizione dell’ente gestore...

RAFFICHE
Ta-ta-ta-ta: piovono pallottole ovunque, e la capo Pd cerca di ripararsi dietro ai baffoni di Sandro Ruotolo, il Kissinger della comunicazione dem che tra le prime azzeccate strategie ha adottato quella di organizzare un sit-in davanti alla sede Rai mentre tutti i dirigenti Rai erano a Sanremo per il Festival. Ruotolo si è scagliato contro «Tele-Meloni» e la «lottizzazione del servizio pubblico», lui, che quando lavorava in Rai come baffo armato di Michele Santoro i compagni avevano lottizzato pure il cavallo di Viale Mazzini (nitriti democratici). I baffi di Salvador Dalí, sottili e all’insù, volgevano sempre alla cattedrale di Burgos; quelli di Ruotolo, folti, canuti e antifascisti, protendono a Elly.

E però il Sancho Panza della Schlein è Igor Taruffi, il compagno “Tarùffin”, “Taruffoski”, “Taruffonski”, il responsabile dell’organizzazione del partito, galloni guadagnati in Rifondazione Comunista, poi il passaggio a Sinistra Ecologia Libertà, infine l’approdo al Nazareno. Elly l’ha conosciuto in Emilia Romagna quando lei era la vice del governatore Stefano Bonaccini il quale ha nominato Taruffi assessore al Welfare e alla Montagna, forse per organizzare la Resistenza.

Somiglia a Rafa Benitez, lo spagnolo che in Italia ha allenato Napoli e Inter, benché con la tattica Taruffi non sia un granché. Per dire, l’altro giorno – su La7 – rosso come il sol dell’avvenire ha pensato di difendere Elly così: «Non voglio poi ricordare i rapporti, diciamo così, non troppo chiari tra la Lega e i finanziamenti che arrivavano dalla Russia, eccetera eccetera». In studio c’era il leghista Claudio Borghi il quale ha calciato un rigore a porta vuota: «Ma di che diavolo sta parlando!
Quali finanziamenti, avanti ci faccia sapere, quali!». Taruffi: «I rapporti tra la Lega e Putin sono un’invenzione di questa mattina?». Borghi: «Quali sono i finanziamenti, avanti!». L’inchiesta, e non poteva essere altrimenti dato che non è saltato fuori neanche un rublo, è stata archiviata oltre due anni fa.

Taruffi fa rima con Baruffi, altro schleiniano in trincea: il Baruffi, nella segreteria dem, è a capo degli Enti Locali, e anche lui viene dalla giunta emiliano-romagnola dov’è assessore a una sfilza di cose, oltre che alla Montagna, un fil rouge. Sennonché tra i pretoriani di Elly c’è pure (Marlon) Brando Benifei, l’europarlamentare che in Europa s’è segnalato soprattutto per il seguente contributo: nel pieno del Qatargate (mazzette e manette a sinistra e a manca), non appena arrestata la socialista Eva Kaili si è fiondato in televisione per dichiarare che c’erano «rumors abbastanza convincenti che la Kaili stesse passando al centrodestra». Fragorose risate in studio. Andiamo avanti.

Pd, ultima spiaggia: Ricci cerca voti in barca (e fa piangere i bambini)

Dopo la bufera giudiziaria, la tempesta meteorologica. La campagna elettorale dell’aspirante governatore delle Mar...

MIGRANTI E CORSI DI SCI
Faremmo un torto a Piefrancesco Majorino, l’arruffatissimo capodem in Lombardia con delega nazionale ai migranti, se non lo ascrivessimo tra i più vicini a Elly. Il contributo di Majo alla causa si esplica nel messaggio che l’archistar Boeri ha mandato al sindaco di Milano Giuseppe Sala (trapelato dalle intercettazioni sulla mega inchiesta sugli appalti, ma con l’inchiesta non c’entra): «Se posso permettermi bisognerebbe dire a Majorino che più trattiamo con i guanti gli homeless più ne arrivano. C’è una costante migrazione verso Milano, perfino Genova si sta svuotando».

Stavamo ingiustamente escludendo dal drappello il deputato Alessandro Zan, già proponente dell’omonima legge affossata dalla stessa sinistra. Giuseppe Luciano Calogero Provenzano detto Peppe sorveglia il fronte “Esteri, Europa e Cooperazione internazionale”. Qualcuno, a proposito di finanziamenti esteri ai partiti, in un dibattito gli ha rinfacciato gli storici contributi sovietici alla sinistra italiana. Lui però, stentoreo, ha respinto l’assalto: «Quando è crollata l’Unione Sovietica non avevo ancora imparato a scrivere».

Nel ’91 Provenzano, ex ministro per il Sud, aveva 9 anni, e per carità, ognuno ha i propri tempi. Ruggenti quelli in cui la “responsabile Giustizia dem” Debora Serracchiani, allora governatrice del Friuli Venezia Giulia, ha pagato corsi di sci ai richiedenti asilo. Le lezioni erano state organizzate a Timau, in Carnia. È la stessa Serracchiani che oggi, per provare a portare Elly fuori dal bunker, tuona contro «gli sprechi della Meloni» in tema di immigrazione. Branca, Branca, Branca...

Giuseppe Conte si è fregato da solo: spietato con gli altri, ma coi suoi...

Il tintinnar di manette si fa più insistente o tace a seconda di ciò che Giuseppe Conte decide. Lui, ormai...

ti potrebbero interessare

altri articoli di Politica