La sinistra va in tilt per la “Giornata internazionale dell’Uomo". Una ricorrenza che l’assessore ai servizi alla persona e alle pari opportunità Cinzia Petetta di Fratelli d’Italia ha annunciato di voler celebrare per il 19 novembre a Senigallia. Obiettivo della celebrazione è promuovere modelli maschili positivi e parlare di violenza e comportamenti corretti sia ai violenti sia alla “maggior parte degli uomini che si comportano bene come padri, mariti, cittadini”. Le opposizioni, però, non hanno digerito l'annuncio. E di fronte alle loro rimostranze la Petetta ha fatto notare: "A Senigallia si può festeggiare il Zampa Day ma non la Festa dell’Uomo? Riflettiamo".
A protestare le associazioni culturali e femministe marchigiane e cittadine tra cui il coordinamento Donne Spi Cgil Senigallia, l’Anpi, le donne del Pd, la lista "Vola Senigallia", Avs Senigallia, il presidio Libera di Senigallia "Attilio Romanò", la "Rete femminista Marche Molto+di194". “Tale scelta presuppone ed implica una pretestuosa contrapposizione ed una fuorviante equiparazione tra la festa dell’Uomo indetta nel 1991 da un certo Thomas Oaster e mai riconosciuta dall’Onu, e la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Onu nel 1999 e celebrata in tutto il mondo il 25 novembre di ogni anno”, hanno affermato i contrari all’iniziativa.
Le femministe hanno ignorato gli stupri delle israeliane ma adesso difendono Hamas
Stai a vedere che per avere la solidarietà delle femministe bisogna essere antisemiti. Cosa che dopo il pogrom de...A questo delirio l’assessore Petetta ha replicato sui suoi profili social. “Come donne in politica, dobbiamo essere trattate con lo stesso livello di rispetto e responsabilità degli uomini - ha dichiarato -. Quando esprimiamo opinioni o affermazioni non veritiere, dobbiamo essere pronte a ricevere risposte e critiche costruttive, senza trincerarsi dietro alla nostra identità di genere. Il rispetto e la credibilità si guadagnano con la sostanza e la preparazione, non con la pretesa di essere trattate in modo diverso solo perché siamo donne…”. Poi ha spiegato le ragioni della sua scelta: "Credo che la stragrande maggioranza degli uomini si comporti in modo rispettoso e responsabile… Ho sempre difeso la donna in quanto tale, non ultimo perché io sono donna. Ma non posso dimenticare tutti quei padri uomini che in sede di separazione o divorzio si trovano in una condizione economica disastrata ed hanno difficoltà a rapportarsi con i propri figli. Non tutti gli uomini sono degli orchi, non tutti gli uomini sono dei violenti. Forse è proprio quel becero femminismo che non fa comprendere come la violenza alla donna è un sopruso inaccettabile e non ci deve essere contrapposizione tra uomo e donna, bensì tra vittime ed orchi…”.