Nicola Fratoianni contro la destra, "semina odio". Ma elenca solo bufale

Il leader di Avs punta il dito contro il governo accusandolo di alimentare la tensione Però, dal blocco navale alle tasse, il post pubblicato sui social è zeppo di fake news
di Francesco Storacemartedì 16 settembre 2025
Nicola Fratoianni contro la destra, "semina odio". Ma elenca solo bufale

(Ansa)

3' di lettura

No, Fratoianni non ci sta. L’assassinio di Charles Kirk appare come un incidente stradale, qualcosa che non ci voleva. L’americano ucciso da un nemico di Donald Trump ha un po’ scombinato il ritornello della sinistra italiana contro “le destre”. Perché il botto è stato davvero pesante.

Eppure, il segretario di Sinistra Italiana e inventore di Avs con il suo compare Angelo Bonelli preferisce mettere sotto accusa la maggioranza di governo, attacca Giorgia Meloni e Matteo Salvini, diffonde fake news a valanga semplicemente per non dover prendere la distanze dai suoi più facinorosi compagni di social...

È successo di tutto all’indomani della tragica fucilata a Charles Kirk. Pure i festeggiamenti via Twitter, ora X. E su Facebook e in ogni luogo dove si possa scrivere qualunque tipo di insulto. C’è stato pure il via libera dei cosiddetti intellettuali, cattivi maestri che rispondono ai nomi di Odifreddi, Saviano, Scanzi. Parole come pietre. Eppure Fratoianni colpevolizza la destra, rea di invitare la sinistra a non minimizzare.

NON NE AZZECCA UNA

E così pure Fratoianni naviga e scivola su Facebook. Autogol a raffica, pur di non dissociarsi da chi esalta l’assassinio di Kirk. «Fa bene Meloni a dire no alla violenza verbale e alle intimidazioni contro gli avversari politici», e sembra quasi bello l’incipit del post del leader comunista. E poi infila gaffe su gaffe.

«Dispiace però - punta l’indice contro la Meloni - che lo dica solo adesso, dopo essere restata in silenzio per anni in cui la sua parte politica e i suoi alleati hanno riempito il dibattito pubblico di odio e violenza verbale per guadagnare consenso elettorale, sfruttando le paure delle gente, mentendo e raggirando l’opinione pubblica, aizzando le folle social contro il nemico di turno»: Fratoianni scatenato in una maniera inusitata.

«Come dimenticare il blocco navale che doveva affondare le barche piene di persone», si chiede lo smemorato capo di Sinistra Italiana. Ha dimenticato che mai la Meloni – e non poteva essere altrimenti – ha minacciato di far affondare barche con persone al loro interno. Esistono fior di smentite sul web, ma lui deve seminare pace in questo modo... Poi, le tasse pizzo di Stato, rinfaccia alla premier. Che quando disse quella frase era a Catania e si rivolgeva ai piccoli commercianti assoggettati ad un regime fiscale orribile. Ma per Fratoianni vale quel che capisce lui e quelli come lui...

E poi ancora, accuse a capocchia per screditare Salvini ,come i giovani di Fratelli d’Italia. Per don Nicola parlano i centri sociali. Arriva persino a criticare la premier per l’assalto alla Cgil, che invece mandò i suoi parlamentari a solidarizzare con Landini proprio alla manifestazione del sindacato dopo quel che era successo.

Infine, il patetico tentativo di mischiare le carte in tavola affermando che la destra voglia accusare, per «una tragedia oltreoceano» le «forze d’opposizione qui in Italia». No, non è la destra a farlo, ma sono gli autogol di chi a sinistra in Italia ha fatto lievitare il mantra del “quasi quasi Kirk se l’è cercata”, descrivendolo alla stregua di un delinquente.

Abilissimo si crede Fratoianni, quando per sgattaiolare dal tema, cambia discorso: «Sembra piuttosto una scusa per indicare, ancora una volta, un nemico pubblico e non dover così parlare dei problemi del Paese, che dagli stipendi alla sanità al collasso, stanno mettendo in ginocchio gli italiani»: onorevole segretario, le ha mai dette queste cose ai suoi compagni che hanno governato l’Italia senza mai risolvere i problemi che lei denuncia ora?

RIVOLTA SOCIALE

Gli slogan istigatori di violenza hanno scatenato molto dibattito nel Paese. Non è un caso il mare di polemiche che scatenò con il suo invito alla «rivolta sociale» proprio il segretario della Cgil. E adesso arriva Fratoianni ad additare il nemico... Avs è in alleanza con quei Cinquestelle che hanno fatto dell’insulto la bandiera da sventolare additando alla piazza persino un moderato come Antonio Tajani. Tra Fratoianni e Bonelli sono anni che fanno a gara di ferocia contro il centrodestra, mai parole pacate per affermare le proprie tesi, ma sempre e solo contumelie sull’avversario. Ci vuole davvero una faccia tosta enorme per predicare buone maniere alla maggioranza di governo.