Quello di Ignazio La Russa è un avvertimento chiaro e inequivocabile tanto alle toghe (rosse) quanto alle opposizioni che cercano e cercheranno di strumentalizzare il referendum sulla giustizia in chiave anti-governo: sulla "sottomissione" del pm all'esecutivo, spiega il presidente del Senato intervistato dal Tempo, nel testo "non c'è alcun riferimento e finora nessuno l'ha mai sostenuto. Se anche uno dicesse semplicemente 'mi piacerebbe un domani' troverebbe in me un acerrimo nemico".
"Semmai ci fosse il pericolo che con questa riforma della giustizia il pm finisse sotto l'esecutivo mi troverebbe sdraiato a terra per impedire che questo avvenga, ma siccome conosco Giorgia Meloni so che non è neanche nell'anticamera del suo pensiero", sottolinea La Russa nel giorno in cui il Senato si appresta ad approvare in via definitiva la riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati. "Quello che il governo sta cercando di fare è un riequilibrio dei poteri previsti dalla Costituzione". Il voto di oggi segnerà di fatto il via della campagna referendaria, con l'Associazione nazionale magistrati già scatenata a sostegno del "no". I toni, è facile prevederlo, nelle prossime settimane diventeranno ancora più cruenti di quanto già non lo siano oggi.
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“Ho la netta impressione che il referendum potrebbe tenersi già a marzo, c’è chi parla di apri...Le polemiche, in realtà, sono già sul tavolo da tempo. Un esempio? La frase contestata a La Russa, "il gioco non vale la candela". Il presidente del Senato si difende: "Intendevo dire che la separazione delle carriere, che è solo una parte della riforma, è stata esasperata nel dibattito mentre in realtà è quella su cui vale meno la pena soffermarsi perché di fatto c'è già una separazione delle carriere".
Le opposizioni parlano di "deriva autoritaria" e La Russa osserva: "L'opposizione qualcosa di negativo sul governo lo deve dire, non potendo dire che da quando c'è l'esecutivo Meloni i conti pubblici vanno male o che la disoccupazione è cresciuta o che lo spread è aumentato allora dice che c'è una deriva autoritaria, ma chiediamolo ai cittadini se percepiscono un pericolo per la democrazia".
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L'Associazione nazionale magistrati (Anm) è scesa in campo per promuovere il "no" al possibile refe...Sulle nomine in Rai, nei teatri e nelle partecipate "vedo una sorta di riequilibrio, prima c'era una tabula rasa nel senso che se non eri allineato alla sinistra non potevi neanche sperare di ambire a determinati ruoli. Ora le scelte vengono fatte tenendo presente anche coloro che fino a ieri erano considerati i figli di un Dio minore". Per La Russa "la politica deve scegliere, se non sceglie la politica chi sceglie? I cacciatori di teste? Le scelte chi le deve fare? Perché qui il punto è che se non sceglie l'intellighenzia di sinistra allora non va bene. Deve scegliere la politica, tenendo presente la competenza, l'affinità e la lealtà, prima di tutto la competenza: a parità di competenza ci sta che pesi l'affinità".




