Ritorna l’asse Lega-M5S. Questa volta è per condannare la «corruzione», il «doppiopesismo», la poca “trasparenza», il «marciume» che si nasconderebbe tra gli immacolati corridoi dei palazzi europei, come in un ritorno di quello scetticismo europeo che è nel Dna di entrambi. A risvegliarlo è la notizia dell’arresto di Federica Mogherini, ex parlamentare del Pd, ex ministra degli Esteri di governi di centrosinistra, ex Alta rappresentante della politica estera Ue. Montecitorio è attraversata da questo fulmine, l’ennesimo che arriva da Bruxelles. Nel Pd non si ha voglia di parlare. «Da dieci anni Federica Mogherini non ha incarichi politici». Certo, la conoscono bene tutti, o quasi.
Ma, ormai, ha scelto un’altra vita. Vive a Bruges, non fa politica. In Forza Italia prevale il garantismo. Come dice il vicepremier e ministro degli Esteri di Fi, Antonio Tajani, «si tratta di un fermo, vediamo che cosa verrà contestato e cosa dimostreranno». L’europarlamentare di Fi Tosi ha invece ricordato casi di colleghi che «si sono visti implicati in indagini con degli addebiti che non stavano né in cielo né in terra e accuse strampalate».
Mogherini in stato di fermo, la risata e il precedente-Sarkozy
Non un buon momento per Federica Mogherini, ex Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell...Non la pensa così la Lega. La prima a parlare è stata Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega: «Se le ipotesi di irregolarità nella gestione degli appalti e di corruzione fossero confermate», ha detto, «ci troveremmo davanti all’ennesimo segnale di come l’Ue predichi trasparenza e moralità mentre, nei suoi palazzi», mentre «continuano a prosperare circuiti opachi, favoritismi e centri di potere sottratti al controllo democratico». Affonda il colpo anche Silvia Sardone, europarlamentare e vicesegretaria della Lega: «La presunta superiorità morale da sempre vantata dalla sinistra è ormai un vago ricordo».
Una nota di tutti gli europarlamentari leghisti, poi, ha allargato lo sguardo all’intera macchina europea: «Dopo Qatargate, Pfizergate, un altro scandalo europeo. Porte girevoli, con meravigliose poltrone e sofà dove bivaccano i soliti noti, nominati dal solito establishment radical-chic». Gli europarlamentari hanno ricordato che cinque anni fa avevano denunciato «i metodi bizantini che portarono alla nomina» di Mogherini al Collegio europeo. A giudizio degli eletti del Carroccio, l’allora candidata alla presidenza del Collegio di Bruges «non aveva un dottorato di ricerca e non risultavano pubblicazioni scientifiche di rilievo. Pur avendo un curriculum politico di rispetto, con la sua sola laurea in Scienze politiche non avrebbe avuto i titoli accademici per guidare un’istituzione così prestigiosa». Perplessità, dubbi che erano stati manifestati anche da ambienti di sinistra e che avevano trovato espressione nel giornale Liberation. Non a caso, ieri, la co-presidente del gruppo The Left, Manon Aubry, ha avuto parole durissime.
Mogherini in stato di fermo, Orban come il Cremlino: bordate alla Ue
Non c'è solo Mosca a ironizzare sul terremoto politico-giudiziaio a Bruxelles. Anche Budapest picchia duro su...Prima ha chiesto «un intervento immediato in materia di misure anticorruzione per i funzionari dell’Ue, un dibattito alla prossima sessione plenaria a Strasburgo e una commissione d’inchiesta sulle continue accuse di corruzione ai vertici delle istituzioni europee». Poi ha chiesto di «fermare il marciume della corruzione alla fonte, piuttosto che aspettare che scoppi il prossimo scandalo». Ma si leva anche la voce del M5S (che siede a Strasburgo nel gruppo di The Left), con gli europarlamentari che hanno definito «inquietanti» i dettagli dell’inchiesta. «Il caso Qatargate», hanno aggiunto «non è stato un episodio isolato. Da anni diciamo che la corruzione si annida nei gangli vitali dell’amministrazione europea e che va intensificata la lotta contro quella che è ormai un’emergenza europea».




