Le gravissime parole di Francesca Albanese a seguito dell’agguato alla redazione torinese de La Stampa («Condanno l’irruzione, ma sia da monito ai giornalisti») continuano a dividere la sinistra. C’è chi in qualche modo la giustifica, ricordando il suo ruolo nella vicenda palestinese e chi la condanna senza se e senza ma. La sorpresa di giornata è che anche illustri esponenti della sinistra più radicale hanno deciso di prendere le distanze dalla relatrice Onu - a proposito, chissà se e quando l’organizzazione mondiale deciderà di esprimersi sulle uscite della sua rappresentante condannando le sue parole.
L’unica a non sembrare scossa dalla polemica è proprio l’Albanese, che dopo aver appreso che Firenze non le conferirà la cittadinanza onoraria, invece di farsi un bell’esame di coscienza, l’ha presa sul ridere e su “X” ha scritto: «Purché mi sia risparmiato l’esilio perpetuo...», con un chiaro riferimento a quanto accaduto a Dante Alighieri, costretto a lasciare Firenze nel 1302 a causa della sua posizione vicina ai Guelfi bianchi, che persero il potere a favore di quelli Neri. Senza farla tanto lunga, la speranza è che la similitudine col Sommo Poeta si fermi qui, perché Dante cavalcò la sofferenza dell’esilio per scrivere e recale che hanno condannato l’Albanese. Il primo a farlo è stato Angelo Bonelli, co-portavoce di Avs: «Il blitz Pro-Pal a La Stampa è un attacco alla democrazia, vigliacco e criminale, che va condannato senza alcuna giustificazione, secondo me, Albanese si doveva fermare alla condanna». Dure le parole anche di un’altra campionessa della sinistra dura e pura - oggi prestata al Pd... -, Laura Boldrini. L’ex presidente della Camera spiega: «Io penso che Francesca Albanese abbia fatto in questi anni un grande lavoro come relatrice speciale», ma «l’affermazione sull’attacco a La Stampa io non la condivido e ritengo che sia sbagliata. Un attacco va condannato, punto. Senza se e senza ma».
Gasparri irride Francesca Albanese: "Esiste, ci dobbiamo rassegnare"
"Francesca Albanese mi ricorda una delle imitazioni del repertorio della compianta Anna Marchesini. A volte anche u...Poi c’è il capitolo dei sindaci e le questioni relative alle cittadinanze da non dare o revocare all’Albanese. Dopo il voto dell’altra sera in consiglio comunale, ieri il sindaco di Firenza, Sara Funaro, ha detto la parola fine sulla vicenda: «Ho grande rispetto per il lavoro del Consiglio. Io penso che, non solo con le ultime dichiarazioni alla stampa, ma anche con tante altre, le posizioni che porta Francesca Albanese siano più divisive che unitarie e questo non è rappresentativo della città di Firenze. Quindi, come sindaca, non ritengo opportuno consegnarle la cittadinanza onoraria». Una posizione che riceve anche il plauso del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: «Francesca Albanese non avrà la cittadinanza onoraria. E vorrei ben vedere! Le dichiarazioni di sabato sono imbarazzanti. Quelle su Liliana Segre addirittura infami».
Il dibattito si è aperto anche a Bologna e Reggio Emilia. Nella prima il sindaco Matteo Lepore ha detto che «Abbiamo cose più importanti di cui occuparci». Tipo coccolare gli antagonisti cugini di quelli di Askatasuna che hanno fatto il blitz a La Stampa.
Francesca Albanese, l'impresa: anche Laura Boldrini la scarica
Un boomerang per Francesca Albanese. Il commento sull'assalto pro-Pal a La Stampa ha scatenato la reazione bipartisa...Più loquace la sua vice, Emily Clancy: «L’onorificenza le è stata data per il suo lavoro di denuncia sul genocidio in corso». Quindi la cittadinanza resta. Anche se, bontà sua, «la frase detta è molto sbagliata». Intanto le liste civiche di destra stanno escogitando un modo per riportare la questione in Consiglio. A Reggio Emilia è la Cisl che chiede al sindaco (insultato dalla stessa Albanese proprio durante la cerimonia di premiazione) di «togliere il Primo Tricolore all’Albanese». Anche a Bari il sindaco Vito Leccese ha fatto le barricate per mantenere la cittadinanza all’Albanese.
E il centrodestra? Per Giovanni Donzelli (Fdi) «Albanese è stata fuori luogo». Maurizio Gasparri (Fi) spiega che «i sindaci della nouvelle vague del Pd sono sempre dalla parte sbagliata della storia».




