Capita, scanalando con il telecomando, di sentire qualche politico di sinistra che attacca il governo sulla sicurezza, chiedendo più forze dell’ordine e meno soldi per il riarmo. È davvero comico che Elly Schlein e compagni siano persuasi che un elettore di centrodestra possa dare loro credibilità sulla lotta al crimine. Si può pensare che la maggioranza non faccia abbastanza, ma tutti sono certi che i dem farebbero di meno e di peggio. Le violenze dei No Tav a Torino e le critiche per l’assegnazione dell’Ambrogino ai carabinieri che hanno inseguito Ramy ne sono la prova. Centri sociali il cui unico obiettivo è creare disordine e ragazzi sbandati che delinquono e non rispettano le forze dell’ordine: cosa dovrebbero fare, secondo la sinistra, gli agenti da assumere per farci stare tutti più sicuri, se non fronteggiare i primi a muso duro e acciuffare i secondi quando scappano?
Chi dice di volere più poliziotti per le strade per attaccare il governo, provi almeno ad ascoltare quelli che già sono oggi sul campo, anziché trattarli come il braccio violento del centrodestra. Nel capoluogo piemontese la situazione è al limite dell’eversione. Gli estremisti di Askatasuna organizzano eventi per finanziare la loro lotta al sistema e andare in giro per l’Italia a provocare disordini. Nel Paese iniziano ad apparire inquietanti scritte che invitano ad ammazzare Giorgia Meloni. Non sono ragazzate e chi ogni giorno chiede al governo di prendere le distanze da Benito Mussolini e fa l’esame del sangue a chiunque graviti introno a Fdi dovrebbe dare l’esempio e rinnegare in maniera inequivocabile e categorica le violenze attuali. Le minacce alla stabilità, all’ordine pubblico e alla tranquillità dei cittadini oggi arrivano da sinistra e non da destra, quindi è la sinistra ad avere un problema gigantesco di rispetto delle leggi e della Costituzione da affrontare, oltre a quello dell’antisemitismo, non è la destra.
Perché il sindaco dem di Torino continua a difendere Askatasuna, che occupa abusivamente un edificio, assalta e minaccia i giornali, aggredisce in armi la polizia e lancia contro gli agenti pietre pesanti cinque chili, anziché sloggiarlo? Perché una parte della sinistra milanese critica il Comune una volta che si schiera con i carabinieri? C’è un’anima irrequieta e intollerante verso le leggi e il vivere civile che alberga nel campo largo. Idem però fingono di non vederla per non farci i conti, sono persuasi di perdere voti se vanno giù pesanti con i teppisti e gli autonomi; in più, non vogliono entrare in rotta di collisione con Avs e i loro alleati più estremisti. La sinistra collaterale a chi va in piazza a fare a botte contro le istituzioni è il tallone d’Achille delle giunte progressiste. La situazione sta peggiorando e non si può traccheggiare oltre: o con lo Stato o con le canaglie, l’alternativa a sinistra è sempre la stessa e la politica del né-né non è percorribile se si ambisce a essere forza di governo e si attacca ogni giorno l’avversario sul rispetto dei principi della Costituzione. Il problema della sicurezza c’è tutto, ma per ora la sola sicurezza ce l’hanno i centri sociali, certi di essere scusati dalla sinistra e impuniti dal sistema. L’inchiesta per associazione a delinquere contro Askatasuna è finita in nulla, se invece quella contro i carabinieri che hanno inseguito Ramy portasse a qualche condanna, il segnale sarebbe chiaro: via libera a chi mena, sfascia e non rispetta le regole.




