"Fregatevene della Meloni e votate per voi stessi, per i vostri figli, per il futuro di questa nazione. Votate perché non ci debba più essere una vergogna come quella che stiamo vedendo a Garlasco, ultimo caso, dal solo dal punto di vista temporale di una giustizia che va profondamente riformata".
Le parole di Giorgia Meloni dal palco di Atreju, pronunciate domenica, hanno acceso il dibattito sul referendum sulla giustizia e la separazione delle carriere, ma soprattutto provocato un travaso di bile nel Movimento 5 Stelle. E basta leggere l'attacco ben sopra le righe di Barbara Floridia per comprendere lo stato di "stress politico" in cui versano i grillini.
"Chiudendo Atreju Giorgia Meloni ha messo finalmente le carte sul tavolo anche per quanto riguarda la Rai. Ovviamente non ha speso una parola sul blocco indecoroso della commissione di vigilanza né sui tagli al servizio pubblico previsti in manovra. Quello che ha fatto è stato semplicemente dichiarare apertamente di essere a capo del circo mediatico sul caso Garlasco - accusa la deputata pentastellata, presidente della commissione di Vigilanza Rai -. Un caso che non è più cronaca, è cornice narrativa: serve a tenere alta la tensione, a costruire l’emergenza permanente e a spingere il referendum sulla separazione delle carriere".
Barbara Floridia e il video-fake contro Mario Sechi: la mossa del centrodestra
Il video farlocco della grillina continua a far discutere. La condotta della presidente della Commissione di Vigilanza R..."Un’operazione - continua Floridia - che non accelera i processi, non rende la giustizia più efficiente, non migliora la vita dei cittadini. Serve solo a fare propaganda, e la propaganda ha bisogno di rumore costante. Per questo ci martellano giorno e notte con trasmissioni che ne parlano. A questo punto una domanda alla Rai sarebbe d’obbligo: quante ore al giorno e quante alla settimana la televisione pubblica dedica ormai alla cronaca nera? E quanto questo bombardamento è compatibile con le linee editoriali, con il contratto di servizio, con i codici etici e professionali che dovrebbero garantire un’informazione equilibrata e responsabile? Perché qui ormai l'informazione ha lasciato il passo all'occupazione definitiva dei palinsesti con i temi graditi al governo. Un forcing che altera la percezione collettiva di ciò che conta davvero nella vita sociale, politica e culturale del Paese, mentre tutto il resto sparisce dallo schermo. Così TeleMeloni diventa TeleGarlasco. Stesso copione, stesso obiettivo, stesso finale annunciato".




