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Enrico Letta insulta Carlo Calenda: "Pazzo, patetico, minch***"

Andrea Valle
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«Non è un caso che Carlo Calenda abbia fatto il pazzo. Calenda e Renzi si sono messi a fare gli esposti all'Agcom per bloccare il dibattito». Parola di Enrico Letta, che ieri si è scagliato contro il leader del Terzo Polo "reo" di aver organizzato un "contro-dibattito" sul suo sito inserendo le proprie risposte tra quelle dei due leader di Pd e Fratelli d'Italia poco dopo il confronto ufficiale sul sito del Corriere. Secondo Letta, di dibattito con Giorgia Meloni «ce ne sarebbe dovuto essere un altro su Rai 1 a Porta a Porta che purtroppo è stato bloccato. Calenda ha fatto quella cosa patetica, mettendosi in uno studio televisivo da solo e fare il suo commento al dibattito».

 

 

Non è la prima volta che Enrico Letta alza i toni in questa campagna elettorale: durante un comizio nella "sua" Pisa, alla Festa dell'Unità, Letta settimana scorsa si è lasciato scappare lo slogan «Forza Pisa, Livorno m...». Un'uscita che aveva irritato il sindaco dem di Livorno Luca Salvetti: «Sarebbe stato meglio evitare». E a La7, ospite di Corrado Formigli, Enrico Letta ha definito «una sonora min***ta» l'ipotesi di una grande coalizione di governo dopo il 25 settembre. «È una mi***ata sonora. Nella scorsa legislatura M5S aveva la maggioranza relativa del Parlamento, questa volta chi vince governa. O noi o la destra». Ieri pomeriggio è arrivata la replica di Calenda dopo l'epiteto "pazzo" ricevuto da Letta: «Enrico, nervosismo e maleducazione non sono da te. Lunedì ho colmato una lacuna. Nei paesi seri i confronti si fanno tra tutti i leader. Chi si sottrae al confronto non è un leader. Quando vuoi sono qui per confrontarmi sui fatti. Ritrova la calma e l'autorevolezza».

 

 

Dal nazareno, fanno sapere che «dopo un mese di volgarità e turpiloquio, la misura è stata colma anche per una persona educata e mite come Enrico Letta». Secondo i vertici del Pd, il leader del Terzo Polo appare «un eterno post adolescente viziato che sceglie di organizzare una sorta di dopo festival di chiambrettiana memoria pur di ritagliarsi un po' di visibilità». Il segretario del Pd, nonostante la performance poco brillante nel confronto diretto con la Meloni, ieri ai suoi candidati Pd ha definito «una svolta» il duello tv con la leader della destra. Letta ne vuole fare lo "spot" del partito da qui in avanti, giocando ancora sulla dicotomia fra i dem e Fratelli d'Italia. Ieri sui profili social del partito sono stati rilanciati alcuni estratti. 

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