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Giuseppe Conte inchioda Enrico Letta: "Ma se lo hai votato?"

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In questa disastrosa (per lui) campagna elettorale, Enrico Letta mette a segno un altro colpo da maestro: riesce a farsi prendere a metaforici pesci in faccia, incassando un roboante ko tecnico, anche da Giuseppe Conte, il leader pentastellato. La vicenda è quello del blitz della vigilia, con l'approvazione in commissione al Senato della norma che annullava il tetto allo stipendio dei top-manager della pubblica amministrazione.

 

Uno strano caso, che ha fatto saltare la mosca al naso a Mario Draghi, che si è subito mosso per reintrodurre il tetto con un emendamento presentato dal governo. Pare che in commissione in molti neppure si fossero accorti di cosa stessero votando per la fretta di terminare i lavori e andare a casa (il contesto era l'approvazione del decreto aiuti-bis, insomma il tetto agli stipendi non c'entrava niente). L'emendamento nel mirino era stato presentato da un forzista, ma anche il Pd lo ha votato, salvo poi prendere le distanze... da se stesso.

 

Ed è proprio su quest'ultimo cortocircuito che Conte passa all'attacco. L'assist, va da sé, lo offre proprio Enrico Letta, il quale su Twitter cinguetta quanto segue: "Bene la posizione del governo si impegno a togliere articolo 41bis e reintrodurre il tetto sugli stipendi pubblici". Così il segretario dem dopo la comunicazione del governo circa l'emendamento soppressivo. Bene, il tweet di Letta viene rilanciato dal presunto avvocato del popolo, che commenta: "Eppure lo avete votato, Enrico. Un bel tacer non fu mai scritto", conclude Giuseppe Conte. Game, set and match.

 

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