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L'insostenibile pesantezza dell'essere (italiani)

Il Ministero della Salute presenta la fotografia della salute degli italiani, alla fine dell'annus horribilis della sanità tricolore

Maria Rita Montebelli
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Vento di tramontana sulla sanità italiana che in questo 2012, anno bisestile stregato dalla crisi economica e dalla profezia dei Maya, si è trovat, la crescita si attesta intorno al 4%. Un Servizio Sanitario Nazionale da ridisegnare dunque, per renderlo più moderno ed efficiente, per abolire gli sprechi e ottimizzare la magre risorse. E da plasmare su una società che ha subito profondi cambiamenti negli ultimi anni, primo tra tutti l'invecchiamento della popolazione e l'aumento delle patologie croniche, da quelle di cuore, al diabete, alle malattie respiratorie. Ospedali più specializzati, medici di famiglia multi-tasking, innovazione tecnologica e telemedicina sono alcuni pilastri di questa rivoluzione prossima ventura. Ma senza dimenticare, anzi mettendo sempre più in primo piano la prevenzione, articolata nei tanti capitoli dell'alimentazione, dell'attività fisica, della lotta all'inquinamento ambientale e al gioco patologico. E facendo sì che ogni euro speso sia tracciabile, per poter dar conto ai cittadini dei risultati ottenuti con i fondi investiti. Perché, ammette Renato Balduzzi, Ministro della Salute, “la crisi non è solo economica e strutturale: è anche una crisi di fiducia e di rappresentanza che richiede una risposta straordinaria e un credibile impegno individuale e collettivo di tutti, un alto senso di responsabilità e il rigore che devono caratterizzare chi amministra un bene pubblico così prezioso”. Ma vediamo, sfogliando le pagine del rapporto del Ministero, la fotografia dello stato di salute degli italiani.  Malattie dell'apparato circolatorio e tumori continuano ad essere le due più importanti cause di morte (rispettivamente il 38% e circa il 30%). Le donne muoiono più di malattie cardiovascolari, gli uomini di tumore; terza causa di morte in Italia sono le malattie respiratorie (circa il 7% di tutti i decessi). Il fumo da solo è responsabile di 70-83.000 morti l'anno, e uno su 4 di questi decessi si verificano tra i 35 e i 65 anni d'età. Su 52 milioni di italiani al di sopra dei 14 anni, i fumatori sono circa 11,6 milioni (22,3%), di cui 7,1 milioni uomini e 4,5 milioni donne. In crescita costante la prevalenza del diabete mellito, che ormai interessa il 4,9% della popolazione (ma negli over 75 la prevalenza sfiora il 20%, cioè una persona su 5), ovvero circa 3 milioni di italiani.  E lo stivale è sempre più ‘rotondo'. I dati PASSI 2010 (Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) mostrano che un italiano su 3 è in sovrappeso e che l'11% è francamente obeso. I più oversize sono gli uomini, di basso livello di istruzione e con grattacapi economici. La provincia autonoma di Trento è quella più ‘in linea' di tutto il Paese; maglia nera invece per la Puglia la regione più ‘pesante' d'Italia. Colpa dell'alimentazione (solo 1 italiano su 10 consuma le 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura consigliate dalle linee guida) e della scarsa attività fisica (un terzo della popolazione tra i 18 e il 69 anni è completamente sedentario). Altra nota dolente è la prevalenza degli italiani a rischio per il consumo di alcol: nella popolazione al di sopra degli 11 anni è pari al 25,4%, tra i maschi e al 7,3% delle donne, per un totale di 8,6 milioni di italiani. A rischio di binge drinking (le sbronze del fine settimana) è 1 milione e 300 mila ragazzi tra gli 11 e i 25 anni; mentre si stima che siano almeno 390.000 i minorenni che non rispettano la totale astensione dall'alcol. Tra le persone in trattamento per sostanze d'abuso, il problema più diffuso rimane l'eroina (70,1% dei pazienti), seguita dalla cocaina (15,2%) e dai cannabinoidi (9,2%). Infine, la ‘droga' del gioco d'azzardo: ad essere vittime del gioco d'azzardo ‘problematico' sono ben 700mila italiani, di cui 300.000 ‘patologici', quasi tutti maschi (82%). (LAURA MONTI)

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