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Salute: inquinamento acustico, 95% del tempo immersi nel rumore

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Roma, 17 ott. (AdnKronos Salute) - Se il traffico resta la principale fonte fisica d'inquinamento acustico, provocando da solo più del 50% dei decibel a cui siamo quotidianamente esposti, a risultare più fastidiosi e dannosi sono tutta quella miriade di suoni non graditi, che incrementano il rumore di fondo, presente mediamente per il 95% del tempo nelle nostre orecchie, notte e giorno, prodotti dall'ambiente circostante delle nostre case o delle case dei vicini. A questi temi è dedicato il convegno 'L'inquinamento acustico' promosso da EuroAcustici in collaborazione con il dipartimento di Architettura che si terrà venerdì 20 ottobre, presso l'aula Magna del rettorato dell'Università di Roma Tre. Oltre all'inquinamento acustico dovuto al traffico, secondo un'indagine di EuroAcustici, i rumori che interferiscono con l'ambiente di vita sono fonte di stress e malattie per la salute pubblica. Per 1 italiano su 3 a provocare i rumori più sgraditi sono i vicini. A risultare più fastidiose sono le attività commerciali, come bar e alberghi, con climatizzatori e frigoriferi, insieme alle discoteche e i pub sotto casa, che popolano la sempre rumorosa movida. Al secondo posto tra i decibel più sgraditi, per 1 italiano su 4 sono la televisione, la radio, il vociare, il calpestio coi tacchi dei vicini di casa. Poi, le attività industriali e artigianali (le più sgradite secondo il 18,5%) seguite dal traffico, l'inquinamento fisico peggiore per le nostre orecchie ma ritenuto il più fastidioso dal 18,8% degli abitanti. Durante il convegno ci sarà un confronto tra esperti in materia, soggetti istituzionali e amministrazioni interessate per proporre una linea guida che migliori la qualità della vita. "Non sono solo i decibel e la durata del rumore il problema - spiega Mario Mattia, presidente di EuroAcustici - ma anche la propensione del soggetto all'ascolto. Quindi, la musica ad alto volume nelle orecchie di un ragazzo appassionato di rock, con esposizione limitata nel tempo, non è dannosa, ma può essere terapeutica, mentre risulta intollerabile per chi, in quel momento, vuole riposare. In altre parole, può essere più stressante una goccia d'acqua nel lavandino o la televisione del vicino, suoni di basso livello, ripetuti e non graditi, che una serata in discoteca". La legislazione italiana in materia è all'avanguardia. Per quanto riguarda l'edilizia, ad esempio, un isolamento acustico che non risponde ai requisiti previsti dalla legge viene risarcito con una cifra compresa tra il 20% e il 30% del valore dell'immobile, perché viene ritenuto danno non sanabile. "Un cittadino per prima cosa - afferma Mattia - deve cercare di risolvere bonariamente il problema con chi inquina con un risanamento. Ma se non si risolve in questo modo, basta richiedere una perizia fonometrica ad un qualificato e competente consulente tecnico esperto in acustica. In caso di irregolarità nei requisiti acustici passivi, la procedura legale che segue è di carattere tecnico ed è piuttosto veloce". "La giornata di lavori vuole essere l'occasione di un confronto aperto non solo con specialisti in acustica - continua il presidente di EuroAcustici - ma anche con cittadini, consulenti tecnici, avvocati, medici, Pp.Aa. per approfondire le problematiche, per sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema pressoché sconosciuto dai più, di cui si sottovalutano gli effetti sulla salute, e spesso non si conoscono i rimedi e gli strumenti di tutela a cui si può ricorrere per prevenire questi problemi".

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