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Anziani con delirium in ospedaleArriva il 'quiz' per saperne di più

Il 13 marzo, in occasione del terzo World Delirium Awareness Day, gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) invitano gli operatori sanitari a partecipare a un breve quiz sul delirium su: www.delirium.org

Maria Rita Montebelli
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Il delirium mette a rischio la vita dei pazienti e raddoppia la mortalità in ospedale. Purtroppo però non è correttamente diagnosticato nei 2/3 dei casi, come dimostra uno studio pubblicato sullo European Journal of Internal Medicine. Ogni giorno, infatti, in ospedale a un over 65 su 5 il cervello va in tilt: sonnolenza, agitazione, incapacità di concentrarsi, allucinazioni sono alcuni dei segni del delirium, una condizione neuropsichiatrica acuta diversa dalla demenza molto diffusa nei grandi anziani ma poco conosciuta. Anche per questo, in occasione del terzo World Delirium Awareness Day del 13 marzo, la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), aderendo alla campagna di sensibilizzazione mondiale promossa dalla European Delirium Association, l'American Delirium Society e l'Australasian Delirium Association, distribuirà un breve quiz pensato per gli operatori sanitari attraverso cui valutare le proprie conoscenze sulla condizione e ritrovare informazioni corrette. Il quiz, a disposizione sul sito www.delirium.org, sarà l'occasione per ogni operatore sanitario di verificare i propri comportamenti in termini di prevenzione e trattamento del delirium. “Il delirium è uno stato confusionale acuto caratterizzato da un'alterazione transitoria e fluttuante dello stato di coscienza, che dura meno di 6 mesi e dipende da una sofferenza metabolica cerebrale - spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente Sigg – I sintomi vanno dalle alterazioni della vigilanza, dell'attenzione, del comportamento e dell'orientamento a un peggioramento della memoria, della capacità di pensiero astratto e del ciclo sonno/veglia. Le cause sono varie: possono infatti indurre il delirium carenze o squilibri nutrizionali, intossicazioni, alcuni farmaci o interventi chirurgici, traumi e malattie (tumori cerebrali, ictus, cardiopatie)”. Altre cause importanti sono un cambiamento ambientale (per esempio della camera di ospedale), le alterazioni del ritmo sonno-veglia indotte dalle procedure diagnostiche e terapeutiche, la perdita dei contatti umani abituali, i deficit sensoriali, alterazioni della flora batterica intestinale che provocano una neuroinfiammazione.  “Il delirium è un problema rilevante non solo per la sua frequenza, ma soprattutto perché determina un minor recupero funzionale dopo un evento acuto, una maggiore probabilità di sviluppare demenza nel medio-lungo termine e un incremento della mortalità intraospedaliera, che cresce fino a due volte e mezzo rispetto a soggetti che non ne sono affetti", intervengono Giuseppe Bellelli, professore associato di Geriatria e Medicina Interna all'Università Milano-Bicocca e Alessandro Morandi, geriatra presso il Dipartimento di Riabilitazione Fondazione Camplani Ancelle della Carità di Cremona e coordinatori nazionali dell'iniziativa. Il delirium aumenta anche la durata della degenza in ospedale e i costi sanitari, complicanze come le cadute e le piaghe da decubito, la probabilità di istituzionalizzazione. Non a caso fra gli anziani ospiti di Rsa la prevalenza del delirium sfiora il 37 per cento. “Purtroppo il delirium non è correttamente diagnosticato in due casi su 3 ed è indispensabile – affermano gli esperti - conoscerlo e individuarlo precocemente attraverso adeguati strumenti di screening. Ecco perché in occasione del World Delirium Day abbiamo messo a punto un semplice quiz per aiutare medici e infermieri a conoscere il problema e confrontare le modalità di prevenzione e gestione”. Per lo screening esistono vari test, anche molto facili da somministrare, che permettono di individuare i casi rapidamente. “Ancora più importante sarebbe prevenire la comparsa del delirium: interventi per il riorientamento nel tempo e nello spazio, il mantenimento di una buona idratazione, un ridotto uso di farmaci psicoattivi, la precoce mobilizzazione, una buona igiene del sonno e la fornitura di protesi visive e uditive adeguate possono ridurre fino al 64 per cento complicanze da delirium come le cadute”, conclude Antonelli Incalzi. (FABRIZIA MASELLI)

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