Scuola: la piattaforma digitale insegna a conoscere l'epilessia
È rivolta a docenti e ad alunni tra gli 8 e i 12 anni la prima campagna educativa digitale sull'epilessia, promossa dalla Lega italiana contro l'epilessia (Lice): ‘A scuola di epilessia, quando la malattia ci chiede di sapere'
Varata quest'anno la prima campagna educativa digitale sull'epilessia nelle scuole, promossa dalla Lega italiana contro l'epilessia (Lice) lancia ‘A scuola di epilessia, quando la malattia ci chiede di sapere'. Una piattaforma digitale interattiva in ambito educativo destinata a docenti e alunni di età compresa tra gli 8 e i 12 anni che ha come obiettivo principale quello di far conoscere l'epilessia, l'impatto che questa ha sul bambino che ne soffre e colmare quelle lacune sugli interventi da effettuare nel caso si assista ad una crisi epilettica.I contenuti scientifici sono stati forniti e validati dal comitato scientifico e dal consiglio direttivo della Lega italiana contro l'epilessia. La piattaforma è stata sviluppata da un team di sociologi, pedagogisti ed esperti in comunicazione digitale e sfrutta le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione.Dalla diagnosi alle cure, dai fattori scatenanti alle manifestazioni cliniche di una crisi epilettica. Una conoscenza approfondita, quella offerta agli insegnanti e agli studenti, garantita attraverso l'utilizzo di un linguaggio semplice e l'interazione con personaggi animati in grado di catturare l'attenzione dei più piccoli. Giochi educativi, tool interattivi, interviste animate e video sono gli strumenti al centro della prima campagna educativa digitale su questa impattante patologia. Ancora molte le lacune manifestate in ambito scolastico sull'epilessia, una condizione neurologica che fa registrare, solo nel nostro Paese, circa 500 mila casi, molto spesso bambini. Secondo una indagine condotta dalla stessa Lice presso i plessi scolastici italiani, oltre il 60 per cento degli insegnanti, infatti, non conosce le regole da seguire nel caso in cui un bambino sia colpito da crisi epilettica. E ancora troppi i pregiudizi relativi agli ostacoli che la patologia pone rispetto ad un normale svolgimento delle attività quotidiane e sociali, oltre che al rendimento scolastico.“La qualità di vita di chi soffre di epilessia dipende molto anche dagli altri e da quanto sanno di questa sindrome neurologica – ha commentato Oriano Mecarelli, presidente Lice - Al disagio personale spesso si aggiungono i pregiudizi e le paure degli altri. Le maggiori difficoltà di inserimento scolastico, infatti, non derivano da un ritardo mentale del bambino che soffre di epilessia, ma dall'atteggiamento negativo dei compagni che, non conoscendo la patologia, assumono nei suoi confronti comportamenti di scherno e allontanamento, aggiungendo disagio al disagio. Ecco perché conoscere l'epilessia è il passo fondamentale per abbattere barriere e sconfiggere inutili paure. Noi di Lice siamo orgogliosi di questo progetto e ci auguriamo che i docenti iscritti alla piattaforma siano numerosissimi. A loro disposizione, sulla piattaforma, risorse e materiali scaricabili che si riveleranno fondamentali per poter guidare adeguatamente la classe”. Un'intera sezione sarà dedicata a come aiutare un bambino che soffre di epilessia. Giochi interattivi chiari e d'impatto insegneranno ad assistere un compagno con crisi epilettica o a offrire il proprio aiuto all'insegnante che lo sta soccorrendo. Gli studenti potranno così diventare protagonisti di un processo di apprendimento attivo attraverso domande condivise, curiosità e applicazioni pratiche di quanto appreso. Veri e propri laboratori di ‘saper fare' per garantire il coinvolgimento dei destinatari, una necessaria efficacia didattica e una corretta componente ludico-operativa. (MATILDE SCUDERI)